Negli scorsi mesi, dalla Lituania sono arrivate pesanti accuse nei confronti di Xiaomi: i suoi smartphone censurerebbero gli utenti. Ecco cosa c’è di vero
Torniamo indietro di qualche mese. Lo scorso settembre, in Lituania il National Cyber Security Center aveva sollevato alcune pesanti accuse nei confronti di Xiaomi. Stando a quanto da loro dichiarato, l’azienda avrebbe incluso nei propri device un codice in grado di consentire la censura, solamente in caso di determinate espressioni o termini.
Il team di Xiaomi si è ovviamente difeso immediatamente, respingendo le accuse e negando la presenza del codice in questione. Nonostante questo, però, l’azienda cinese ha sottolineato che sarebbe comunque in grado di creare un codice di questo tipo.
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Le novità in merito a questa questione arrivano da un gruppo di ricercatori del BSI, un ente tedesco che si occupa di sicurezza informatica. Stando a quanto si legge su Reuters, un portavoce del gruppo che opera in Germania ha dichiarato che non è stata trovata alcuna traccia del codice di censura citato nei mesi scorsi in Lituania. Una conclusione che è arrivata a seguito di studi molto approfonditi, che sono andati avanti per mesi.
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Il BSI ha respinto le voci secondo cui esisterebbe un software in grado di modificare alcune parole chiave, come “Tibet libero” e “Lunga vita all’indipendenza di Taiwan”. Il team di esperti non è riuscito ad identificare codici o software che potrebbero censurare i possessori dei device Xiaomi. Ancora non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale da parte dell’azienda cinese, che potrebbe ora avvalorare la tesi del BSI, confermando ulteriormente quanto già dichiarato lo scorso settembre. Nulla da temere, dunque, per tutti coloro i quali dispongono di un dispositivo prodotto da Xiaomi.
Di seguito lo statement ufficiale di un portavoce Xiaomi:
“Xiaomi è lieta di comunicare che i risultati dell’indagine condotta dall’Ufficio Federale Tedesco per la Sicurezza delle Informazioni (BSI), pubblicati ieri, confermano il nostro impegno ad operare in maniera trasparente, responsabile e prioritaria nei confronti della privacy e della sicurezza dei nostri clienti. È una dimostrazione del fatto che aderiamo a tutte le leggi europee e nazionali sulla privacy e la sicurezza dei dati, così come a tutti gli standard europei applicabili per i dispositivi. Apprezziamo lo scambio con gli utenti, le autorità di controllo e altri stakeholder come la BSI, poiché siamo impegnati costantemente a migliorare e innovare.”
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