Continua la guerra commerciale tra America e Cina e dopo i primi screzi di qualche mese fa arrivano i divieti formali: gli USA vietano i dispositivi Huawei e Zte in tutte le basi militari americane.
Continua la guerra commerciale tra America e Cina e dopo i primi screzi di qualche mese fa arrivano i divieti formali: gli USA vietano i dispositivi Huawei e Zte in tutte le basi militari americane. Il Pentagono li valuta un rischio inaccettabile per la sicurezza e teme che la Cina possa spiare il soldati statunitensi attraverso gli smartphone e le loro reti. Era iniziata il mese scorso la guerra commerciale con ZTE, quando il Dipartimento del Commercio di Washington aveva emesso il divieto a tutti i fornitori di vendere componenti all’azienda cinese, accusandola di esportazioni illegali verso Iran e Corea del Nord. La questione ora verrà riproposta all’attenzione del presidente degli Stati Uniti Trump, il quale però ha sempre ribadito che la sua priorità è quella di proteggere la stabilità economica americana. Gli screzi tra USA e Cina iniziano nel 2012 quando viene impedita la partecipazione alle aste per la fornitura di connettività cellulare alle aziende Huawei e ZTE. Reputando concreta la minaccia Huawei, gli USA quindi avevano a loro volta spiato il colosso cinese per cercare prove della loro colpevolezza, tralasciando però delle informazioni preziose, svelate a suo tempo dallo scandalo Snowden. Huawei in questi ultimi anni ha rafforzato la sua leadership ed è diventata una delle più potenti aziende di tecnologia, connessioni e infrastrutture. Che sia diventato un cliente scomodo è ormai assodato e, dopo questi divieti incombenti, sicuramente a trarre vantaggio da questa situazione sarà Cisco, concorrente principale di Huawei nel mercato americano, ben rappresentata e apprezzata negli uffici di Washington.
Gli Stati Uniti già a quel tempo ipotizzavano l’esistenza di alcune reti segrete di spionaggio da parte dei cinesi.