Continua la battaglia di Google contro gli annunci pericolosi. L’azienda ha da poco dato il via ad una nuova manovra anti truffa
Così come per le piattaforme di messaggistica, anche (e soprattutto) Google è da tempo un enorme calderone di possibili truffe e fake news. Proprio in tal senso, l’azienda di Mountain View sta da tempo lavorando per ripulire le proprie pagine e salvaguardare gli utenti.
Intervistato da TechCrunch, un portavoce di Big G ha infatti annunciato che sono stati rimossi diversi annunci “stalkerware” che violavano le sue politiche. Nello specifico, venivano promosse app che incoraggiavano i potenziali utenti a spiare il telefono dei loro coniugi. Queste app spyware vengono spesso vendute ai genitori che desiderano monitorare chiamate, messaggi, app e foto dei propri figli. Ma non solo.
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Google ha rimosso annunci “stalkerware”: tutti i dettagli
Negli ultimi anni, si è registrato un importante aumento dell’uso dei cosiddetti “stalkerware”. Questi hanno provocato una risposta a livello di settore pe combattere la diffusione delle app di monitoraggio del telefono. Sono stati per primi i produttori di antivirus a lavorare per rilevare in maniera più efficace questi ultimi, con le autorità federali che stanno invece prendendo provvedimenti contro i produttori di spyware che espongono ulteriormente le loro vittime a minacce di sicurezza. Lo scorso agosto, Google ha deciso di vietare ufficialmente gli annunci nei risultati di ricerca degli utenti che promuovono app progettate: “Con lo scopo esplicito di tracciare o monitorare un’altra persona senza la sua autorizzazione“.
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Secondo quanto riferito da TechCrunch, però, cinque produttori di app stavano ancora pubblicizzando i propri software stalkerware fino alla scorsa settimana. “Non consentiamo annunci che promuovono spyware per la sorveglianza dei partner. Abbiamo immediatamente rimosso pubblicità che violavano questa politica, e continueremo a tenere traccia dei comportamenti emergenti. L’idea è quella di impedire ai malintenzionati di tentare di eludere i nostri sistemi di rilevamento” ha spiegato un portavoce di Google a TechCrunch.