Tim Cook, il CEO di Apple, alla conferenza sulla tecnologia ospitata da Goldman Sachs ha detto: “Noi di Apple sappiamo che il cambiamento climatico è reale,” “La nostra opinione è che il tempo delle parole è passato e il momento di agire è ora.”
Competizioni a parte, gli sforzi di entrambe le aziende seguono una tendenza che si rafforza tra le aziende IT negli Stati Uniti , infatti, oltre a Google e Apple , altre grandi aziende, come ad esempio Amazon, stanno investendo in energia verde per alimentare la loro infrastruttura.
Di recente ad annunciare il ricorso all’energia pulita è stata infatti anche la multinazionale Amazon. La più grande azienda di e-commerce era stata bocciata lo scorso aprile dal rapporto di Greenpeace “Clicking Clean: How Companies are Creating the Green Internet”, che indagava sulle misure messe in atto dalle compagnie del web, nel settore cloud, per ridurre l’impatto ambientale.
Invece Google, l’azienda di Mountain View, è stata sempre premiata per l’efficienza energetica e per l’impegno a ridurre l’impronta energetica e ad approvvigionarsi da fonti pulite: Google; l’azienda di Mountain View è stata sempre premiata per l’efficienza energetica, l’impegno a ridurre l’impronta energetica e ad approvvigionarsi da fonti pulite. Nel 2011 Greenpeace riportava che “Google ha ottenuto la miglior performance soprattutto in virtù del suo sostegno a politiche di salvaguardia del clima sia negli Stati Uniti (per l’energia pulita) che in Europa (per l’innalzamento dei target sulla riduzione dei gas serra dal 20% al 30% al 2020)“. Google viene inoltre premiata per la sua “coerenza energetica“, per essere un’azienda sempre pronta a investire in energie rinnovabili.
Il rapporto Greenpeace
Dall’ultimo report di Greenpeace emerge che i tre colossi – Apple, Facebook e Google – si servono delle utility statunitensi di Duke Energy che offrono opzioni di energia rinnovabile nel Nord Carolina.
Il servizio di hosting Amazon Web Services (AWS) invece utilizza per l’80% carbone, gas e nucleare. Solo il 15% dell’elettricità è via fonti pulite, ed è usata da Pinterest, Netflix, Spotify e Vine. Greenpeace accusa Amazon di non essere trasparente sulla sua impronta energetica come invece sono Apple, Facebook e eBay, infatti solo in due regioni (Oregon e GovCloud Regions) su dieci gli impianti usano energia carbon-free al 100%.
Twitter non fornisce dettagli sul suo energy footprint, ma non si sforza di acquistare energia più pulita. Greenpeace infine apprezza la trasparenza di eBay, anche se l’azienda di e-commerce usa solo il 6% di energia rinnovabile.
L’operazione fa parte di un più ampio sforzo da parte di Google, Apple, Amazon e altri giganti tecnologici, di allontanarsi dall’energia sporca. Questo è decisamente importante in particolar modo nei data center di massa che sono alla base dei servizi online gestiti da queste grandi aziende. Google inoltre afferma che sarebbe necessario cambiare anche gli uffici e le altre strutture.
Google si impegna ad essere carbon-neutral dal 2007 e dice di utilizzare energia pulita per i propri data center, o acquistando direttamente da impianti di energia pulita nelle vicinanze, oppure aprendo i data center in luoghi come il Circolo Polare Artico, dove si può usufruire del clima naturale, infatti pare che l’azienda abbia intenzione di includere anche il suo quartier generale tra le strutture che utilizzano energia pulita.
L’annuncio del suo accordo per l’energia eolica arriva praticamente subito dopo la rivelazione di Apple che annuncia di aver speso 850 milioni di dollari contribuire a costruire una centrale solare da 280-megawatt in Monterey County, che fornirà abbastanza energia alla sua azienda e a tutti i negozi della California di Apple.
Google, il gigante di internet, ha annunciato che sta acquistando l’energia da Altamont Pass, un iconico parco eolico di 7 chilometri quadrati tra la San Francisco Bay Area e le Central Valley. La società ha firmato un accordo di acquisto di energia di 20 anni con NextEra Energy, che detiene il parco eolico, secondo un rapporto del San Jose Mercury News.
Google sostiene che il 50% della potenza prodotta dal parco eolico, 43 MW di energia elettrica, darà energia pulita per il 100 per cento del suo campus Googleplex a Mountain View, in California, a circa 50 miglia di distanza dal parco eolico.
Parte dell’accordo tra Google e NextEra prevede una trasformazione del parco eolico, pertanto 370 delle vecchie turbine installate nel 1980 saranno sostituite da 24 turbine più grandi che producono il doppio dell’energia, con la possibilità di ridurre il numero di uccelli morti a causa delle pale rotanti.
David Radcliffe, di Google VP ha detto in una dichiarazione “Pensiamo che questo progetto sia particolarmente fresco, perché nel 1980, le colline dorate di Altamont Pass sono state un banco di prova per la prima tecnologia eolica di grandi dimensioni negli Stati Uniti.”
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