Google è pronta a dare una marcia in più a iOS e non solo: ecco come

Google metterà a disposizione l’ultima novità distintiva di Android 12 a beneficio di aziende terze

Dopo Android, il Material You di Google è pronto al salto “quantico” su iOS e iPadOS, i due sistemi operativi mobili di iPhone e iPad. Lo ha annunciato in un blog lo stesso gigante di Mountain View per mezzo di James O’Leary, a capo dello sviluppo del nuovo linguaggio estetico introdotto da Big G, a riprova del fatto che i tempi per una estensione del Material You (finora riservato ai Google Pixel e a poche applicazioni Google) sono finalmente maturi.

Material You Google iOS
Google rende open source le librerie del Material Color Utilities (Unsplash)

Il Material You è insomma pronto a sbarcare anche su Apple e non solo, come spiegato dallo stesso O’Leary. Nell’articolo riportato nelle righe sopra, Google ha spiegato di avere creato un sistema di colori “percettivamente accurato“, e ciò al fine di rimpiazzare l’approccio HSL (tonalità, saturazione, luminosità) già esistente.

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Material You è pronto ad arrivare ovunque

Material You Google iOS
Lo spazio colore ICT (Blog Material You Google)

Secondo quanto si apprende, Google ha infatti ideato il cosiddetto spazio coloreHCT” (l’acronimo di hue, chroma e tone) per consentire un sistema di progettazione scalabile che possa unire gradevolezza estetica a profondi elementi di personalizzazione, come quelli che danno modo all’utente di colorare il resto dell’interfaccia prendendo a riferimento la palette principale dei colori dello sfondo. Tale sistema cromatico porta con sé diversi vantaggi, semplificando gli standard di accessibilità e garantendo una coerenza di fondo tra le varie tonalità, soprattutto per ciò che riguarda la luminosità e i colori.

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L’elemento più importante che sta alla base del recente annuncio è l’aver reso open source le librerie del Material Color Utilities dimodoché aziende esterne (e qui si spiega il motivo per cui abbiamo citato iOS e iPadOS a inizio articolo, prendendo quindi a riferimento Apple) possano attingere a piene mani al progetto di Big G. Un primo percorso che porterà la libreria, attualmente disponibile in Dart, Java e Typescript, ad essere parte integrante anche su iOS, CSS e GLSL.

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