Da ora in poi quindi, non più solo semplici link, ma risposte immediate alla nostra ricerca.
La conferma si può trovare nel rapporto appena pubblicato da Google per la Securities and Exchange Commission americana, la commissione per i titoli e gli scambi, in cui si legge: “prima mostravamo solo dieci link blu nelle nostre ricerche. Dovevi cliccare sui diversi siti per trovare le risposte, cosa che richiedeva tempo. Ora siamo sempre più capaci di fornire risposte dirette, anche se pronunciate le domande con Voice Search. Il che rende più veloce, più facile e più naturale trovare ciò che state cercando”.
Google sta cambiando un poco ogni giorno, con un aggiustamento qui e là, incrementale e noi neanche ci accorgiamo che si è già trasformato e non è più solo un motore di ricerca. Diventa un intermediario tra noi e Internet e l’integrazione di risposte mediche dirette è solo un esempio concreto di un processo pensato e avviata da tempo, infatti da alcuni mesi Google ha introdotto un box informativo nella parte destra della sua pagina per le ricerche. Se si cerca un cantante, ad esempio, viene visualizzata Wikipedia, foto, video e discografia e i link per comprare brani. Negli Usa gli utenti che vogliono leggere il testo di una canzone lo vedono comparire come primo risultato della ricerca.
Il primo segnale di una nuova Google, per quanto riguarda le risposte dirette è stato Ask Jeeves.
Google, il motore di ricerca più popolare al mondo, cambierà in questa direzione e questa non è una novità che riguarda solo la nostra comodità di utenti alle prese con Google perché in realtà il cambiamento ha un impatto sull’intero ecosistema della Rete e cioè i suoi modelli economici, i suoi rapporti di forza tra le diverse aziende Internet. Google infatti mostra riquadri informativi su persone, cose, luoghi; ma anche per l’acquisto diretto di prodotti, la prenotazione di alberghi e voli.
Cambia anche la pubblicità; non è più solo un mucchio di link sponsorizzati, perché si connette direttamente ad acquisti e prenotazioni mettendosi in diretta concorrenza a Expedia, ad esempio, mentre nel Regno Unito già fa da intermediario per l’acquisto di un’assicurazione auto e facendo sì che altri intermediari, come Yelp presso la Commissione Europea, protestino contro questo nuovo Google.
Marta Valsecchi, responsabile di questo settore per gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano Google descrive questo cambiamento come necessario e dice a Wired.it : “Deve rendere le proprie ricerche più adatte a un uso via mobile che è ormai il modo prevalente con cui si naviga. Secondo i dati di Audiweb presentati ieri, gli utenti Internet giornalieri in Italia sono stati 15,6 milioni da dispositivi mobili e 12,7 milioni da PC, nel 2014. Sono 27,8 milioni gli italiani che possono accedere da smartphone e 10,2 milioni da tablet. Se cerco da smartphone un prodotto, Google mi mostra i punti vendita vicini e un clic per chiamarli, con le indicazioni stradali per raggiungerli. Da una nostra recente ricerca, emerge che ormai moltissimi italiani confrontano su Internet i prezzi che trovano nei negozi fisici, nello stesso momento. Ed è un’attività che si può fare solo da cellulare”.
Google ha intercettato questo fenomeno e sta attuando una strategia per non diventare inessenziale, visto che aziende come Amazon ed Expedia forniscono già risposte dirette alle ricerche degli utenti sulle loro app mobili.
Quindi sembra sia in corso una guerra e Google deve giocarla, anche a discapito di certi equilibri della Rete.
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