Negli ultimi giorni, Google ha deciso di rimuovere decine di app dal proprio Play Store. Ecco i motivi dietro questa scelta
Oltre all’App Store di iOS, un’altra grande vetrina per tutte le applicazioni è senza dubbio il Play Store di Google. Ogni possessore di un device Android ha la possibilità di accedere ad un catalogo vastissimo di software diversi e che possano accontentare qualsiasi bisogno. Non mancano però i pericoli, soprattutto a livello di cybersicurezza.
Il lavoro di Google in questo senso è sempre molto tempestivo e attento. Tanto che, proprio negli ultimi giorni, sono state rimosse decine di applicazioni ritenute pericolose per gli utenti. A lanciare la notizia il Wall Street Journal, secondo cui sarebbero stati trovati codici malevoli che puntano a raccogliere posizioni, email, numeri di telefono e altri dati.
Play Store di Google, tutte le app rimosse
Sono stati i ricercatori Serge Egelman della UC Berkeley e Joel Reardon dell’Università di Calgary ad individuare per primi i codici malevoli presenti in moltissime app sul Play Store. Google ha raccolto i feedback ed ha proceduto di conseguenza, rimuovendo i software pericolosi dal suo store. Il malware è stato creato da Meausrement Systems, una società che si occupa di cyber-intelligence per le agenzie di sicurezza nazionale americane. Per ora l’azienda ha negato le accuse, ma sono in corso indagini più approfondite.
Pare che Measurement Systems abbia pagato gli sviluppatori per aggiungere i propri kit di sviluppo alle app. Non in cambio di denaro, ma di informazioni sugli utenti molto dettagliati. Questo SDK si trovava già su almeno 60 milioni di dispositivi mobili, con rischi piuttosto elevati per gli utenti. “Le accuse che fai sulle attività dell’azienda sono false. Inoltre, non siamo a conoscenza di alcun legame tra la nostra azienda e gli appaltatori della difesa degli Stati Uniti né siamo a conoscenza di una società chiamata Vostrom. Non siamo nemmeno chiari su cosa sia Packet Forensics o come si relazioni con la nostra azienda” ha risposto la Measurement Systems al Wall Street Journal.