Miliardi di volte ogni anno gli utenti si rivolgono alla casella di ricerca web di Google per capire cosa non va nella loro pelle. Così Google si sta preparando a lanciare un applicazione che utilizza algoritmi di riconoscimento delle immagini per fornire un aiuto migliore e personalizzato.
Una breve demo è stata mostrata alla conferenza degli sviluppatori del colosso di Mountain View, il mese scorso, dove si evincevano le diverse possibili condizioni pelle in base alle foto caricate.
Google, cambiamento di strategia: si parte fuori dagli Stati Uniti
Il design mostrato nella demo richiede che una persona scatti tre foto del proprio difetto da diverse angolazioni e distanze. L’utente può scegliere se aggiungere informazioni come la parte del corpo interessata e la durata del problema. Se tocchi “Invia”, le immagini verranno compresse su Google.
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L’applicazione visualizza quindi “Condizioni suggerite”, che illustra le possibili condizioni attraverso le immagini. Toccandone una verrà visualizzato un elenco di informazioni importanti come sintomi, contagio e opzioni di trattamento. Secondo Google, l’app è stata addestrata su “centinaia di migliaia di tipi di pelle”.
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Le macchine hanno eguagliato, e in certi casi perfino superato dermatologi, grazie ad alcuni algoritmi che esaminano le immagini dei pazienti passati. “Ma ci sono poche prove dagli studi clinici che implementano tale tecnologia e nessuno strumento di analisi delle immagini AI è approvato per l’uso da parte dei dermatologi negli Stati Uniti”, afferma Roxana Daneshjou, dermatologa di Stanford e ricercatrice in machine learning e salute. “Molti – assicurano – non funzionano nel mondo reale”.
L’applicazione di Google non è stata ancora convalidata clinicamente, ma l’abilità dell’intelligenza artificiale di Big G e il recente accumulo della sua divisione sanitaria, rendono la nuova iniziativa del colosso di Moutain View, credibile.
Tuttavia, l’app per la pelle inizierà in tono minore, lontano dal territorio nazionale statunitense. È improbabile, secondo indiscrezioni, che il nuovo servizio di Google possa a stretto giro di posta le macchie della pelle degli americani. “Puntiamo a lanciare uno strumento di assistenza dermatologica nell’Unione europea”. Parola di Karen DeSalvo, responsabile sanitario di Google durante la conferenza stampa degli sviluppatori.
La strategia di Google punta sul mercato del Vecchio Continente, considerato migliore rispetto agli USA, soprattutto in relazione alla approvazione delle app mediche. Un portavoce di Google ha affermato che Big G vorrebbe offrire il servizio negli Stati Uniti, ma non ha una tempistica ben precisa. Meglio cambiare la tradizione, meglio uscire dal territorio americano, per poi magari rientrarvi.
Google afferma che la sua app per la pelle è stata approvata “con marchio CE come dispositivo medico di classe I nell’UE”, il che significa che può essere venduta in tutti quei paesi che riconoscono lo standard europeo. Big G avrebbe dovuto affrontare relativamente pochi ostacoli per ottenere tale autorizzazione, come conferma Hugh Harvey, amministratore delegato di Hardian Health, una società di consulenza sanitaria digitale nel Regno Unito. “Essenzialmente bisogna compilare un modulo e autocertificare“. Negli Stati Uniti si vede che non è così semplice.