Una smentita in piena regola dopo le immagini, divenute ben presto virali grazie alla loro esplosione sui social, Twitter in primis, riguardanti le basi missilistiche in Russia, online.
Google Maps ha negato i report usciti fuori secondo cui avrebbe reso visibili agli utenti le strutture strategiche, rivelando presumibilmente i dettagli dell’infrastruttura militare del paese. “Non abbiamo apportato modifiche sfocate alle nostre immagini satellitari in Russia“. Queste le parole del portavoce di Google, Genevieve Park, direttamente sul media statunitense The Verge.
Le immagini circolate online lunedì scorso di negozi di armi nucleari, sottomarini e basi militari in Russia erano probabilmente autentiche, ma non attuali, visibili su Google Maps molto prima dell’invasione di Putin in Ucraina.
Nessuna guerra di informazione: immagini non attuali ma presenti prima dell’invasione dell’Ucraina
Le segnalazioni di Google che ha rimosso la sfocatura sulle basi missilistiche russe sono state ampiamente condivise sui social media, divenendo appunto virali. “Ora tutti possono vedere l’infrastruttura militare russa, con una risoluzione di circa 0,5 metri per pixel“, ha twittato un account collegato alle forze armate ucraine. Da qui l’inevitabile presa di posizione del colosso di Mountain View, a scanso di equivoci.
Sin dall’inizio della guerra, Google vietato la pubblicità per gli utenti russi in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte del Cremlino: funzionari russi hanno accusato (YouTube di proprietà sempre di Google) di aver scatenato una “guerra dell’informazione” dopo che la piattaforma di hosting video ha bloccato i media statali sovietici.
Le immagini satellitari delle strutture militari a volte vengono sfocate da Google Maps o visualizzate con una qualità inferiore, per proteggere il loro stato “classificato”. Ma le foto online inducevano, in un primo momento, a un presunto cambio di strategia. Cambio che, a quanto pare, non c’è stato, come dimostra il botta e risposta The Verge-Google.
Il media americano è stato in grado di confermare che almeno una delle immagini del tweet in questione, raffigurante un sito militare russo, attivo, è disponibile tutt’ora su Google Maps. Tuttavia, l’azienda di Mountain View ha spiegato la situazione ufficiale: sebbene le immagini in circolazione siano probabilmente legittime, erano disponibili su Google Maps molto prima del conflitto in Ucraina.
Non è raro, infatti, che Google sfochi le sue mappe di aree potenzialmente sensibili, comprese le posizioni militari. Ad esempio, Google Maps pixela le immagini della base aerea 705 dell’aeronautica francese. Tuttavia, ci sono molte altre installazioni militari che sono visibili pubblicamente, da qui il fraintendimento: Google Maps, per esempio, consente a un utente di vedere immagini satellitari altrettanto dettagliate della base aerea di Nellis degli Stati Uniti e persino il famigerata Area 51. Ma per il conflitto in Ucraina era inevitabile prendere posizione dopo quelle immagini che hanno fatto il giro del mondo.