Secondo alcuni dati della società di analisi AppFigures, è cresciuto prepotentemente in Russia il numero di download delle app VPN
La censura disposta dal governo russo al fine di sottacere sui reali accadimenti in Ucraina ha dato luogo a tutta una serie di conseguenze. Abbiamo parlato nei giorni scorsi dell’impossibilità di utilizzare in Russia i social network Facebook e Twitter, e questo ha provocato a cascata l’attuazione, da parte della popolazione, di alcuni stratagemmi volti a bypassare i limiti imposti dal governo.
Uno di questi stratagemmi è l’uso delle app VPN su smartphone e tablet, e a confermarlo è la società di analisi AppFigures, dal cui recente consuntivo emerge come il download di applicazioni appartenenti a un tale genere sia cresciuto prepotentemente con lo scoppio della guerra in Ucraina. Secondo i dati riportati dalla fonte, l’incremento della popolarità delle app VPN si è registrato tanto sul Play Store di Android quanto sull’App Store di iOS, e ha trovato terreno fertile con l’avvio del mese di marzo. Volendo snocciolare qualche dato di confronto, nella giornata del primo marzo sono stati registrati quasi mezzo milione di download di app VPN in Russia, con un incremento di quasi il 100% rispetto al mese scorso.
Questi numeri spiegano bene quali sono i vantaggi delle app VPN, che permettono agli utenti russi di potere aggirare i blocchi disposti dal Roskomnadzor, l’agenzia russa che controlla le limitazioni, navigando di fatto sul web in modo anonimo.
La censura del Roskomnadzor
Come abbiamo avuto modo di riportare in questi ultimi giorni, il governo di Vladimir Putin ha bloccato l’accesso in Russia sui social network Facebook e Twitter dopo i “rallentamenti” dei giorni scorsi. Una decisione che il Roskomnadzor ha motivato accusando la piattaforma di Meta di “violare la legge federale russa“ dopo che Facebook aveva impedito l’accesso agli account del canale televisivo Zvezda, dell’agenzia di stampa Ria Novosti e di alcuni quotidiani come Sputnik, Russia Today, Lenta.ru e Gazeta.ru. Analogo provvedimento disposto nei confronti di Twitter, utilizzato diffusamente da media e giornalisti per diffondere informazioni e articoli.
Motivazioni che in realtà sono sottaciute dalla volontà di censurare Internet e di impedire alle persone di accedere a notizie sui reali accadimenti della guerra in Ucraina.