Mentre tutti guardano alle fotocamere e alla ricarica rapida, HTC è pronta a tornare in pista all’interno del settore degli smartphone top di gamma e vuole farlo a modo suo: dopo il primo dispositivo per gli appassionati di criptovalute, arriverà ad aprile lo smartphone per il metaverso
La presenza di HTC all’interno del settore degli smartphone è andata via via scemando dopo che il produttore taiwanese ha ceduto gran parte della sua attività a Google (uno degli ultimi prodotti presentati è HTC Desire 20+). Ma questo non vuol dire che il gigante di Tapei abbia abbandonato completamente il settore, anzi.
Complice l’insistere sul concetto del metaverso, HTC ha annunciato di avere intenzione di tornare a fare la voce grossa e mentre gli altri produttori stanno concentrando la loro attenzione su caratteristiche ben definite come la ricarica rapida, la velocità e le fotocamere, la società taiwanese ha intenzione di cambiare completamente spartito. Come confermato dalla stessa HTC ai microfoni di DigiTimes, aprile sarà la finestra temporale scelta dal produttore per lanciare il suo nuovo smartphone di fascia alta.
Cosa avrà di tanto speciale? Sarà il primo smartphone per il metaverso, o meglio ancora un dispositivo che include al suo interno alcune funzioni pensate appositamente per il metaverso. Un approccio inedito, e non è d’altronde la prima volta che accade: a dicembre 2018, ad esempio, HTC pubblicizzò uno smartphone per gli appassionati di criptovalute, Exodus 1, per via della possibilità di mantenere un portafoglio crittografico locale. Si trattava di una versione leggermente migliorata e modificata del top di gamma HTC U12+.
I progetti in cantiere sono dunque inediti, anche se bisognerà verificare quanto avrà di metaverso il nuovo smartphone Android top di gamma di HTC. D’altro canto, la parola metaverso è ormai utilizzata anche all’interno delle strategie marketing, come dimostrano alcune ricerche relative ad app che, pur di racimolare qualche download in più all’interno del Play Store, abbondano alle volte anche in modo ingiustificato della parola metaverso. Non è il caso di HTC, che ha dimostrato negli anni di volere investire concretamente nella realtà virtuale e il successo dei visori della linea Vive sono una conferma evidentissima. Non è chiaro tuttavia al momento come tutto ciò possa essere correlato allo smartphone.
Potremmo anche azzardare uno stretto legame con HTC Vive visto che a citare lo smartphone è stato proprio un dirigente della divisione dedicata ai progetti della realtà virtuale e sulla quale poggia gran parte del guadagno dell’azienda taiwanese. È probabile, se non addirittura scontato, che il dispositivo in serbo da parte di HTC possa rappresentare un tassello importante e decisivo per chiudere l’ecosistema. Quello che sappiamo per il momento è che lo smartphone sarà integrato con Viveverse, la piattaforma open source di HTC dedicata al metaverso.
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