Sono trapelate in rete le date di uscita di HarmonyOS e la serie P50, due progetti legati vicendevolmente nel nuovo corso mobile targato Huawei.
Il nuovo corso di Huawei è sempre più vicino ad un punto di svolta. Ne avevamo parlato soltanto qualche giorno fa, ma pare opportuno ritornare nuovamente sull’argomento complice i recenti sviluppi emersi in rete nelle ultime ore. Alcuni rumors hanno infatti snocciolato le date che con ogni probabilità segneranno l’esordio delle rinnovate strategie del gigante di Shenzhen, strutturate soprattutto nel duopolio hardware e software.
In particolare, sarà decisivo l’arco temporale compreso tra il 24 e il 27 aprile, allorquando Huawei svelerà in prima battuta HarmonyOS – sistema operativo in predicato di rimpiazzare gradatamente Android sulla maggior parte degli smartphone in commercio – e successivamente la serie Huawei P50, pronta a duellare ad armi pari nel competitivo segmento dei top di gamma. Un passaggio dunque consequenziale e perciò legato a doppio filo, nell’ottica della costruzione di un ecosistema in pieno stile Apple. Per accondiscendere all’obiettivo, il sodalizio cinese fornirà dapprincipio maggiori ragguagli sulla sua piattaforma proprietaria destinata a trovare sbocco proprio sulla serie P50, per inciso la prima in assoluto ad accogliere nativamente HarmonyOS.
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Un mese di fuoco
Probabile quindi che il 24 aprile possa rappresentare una occasione propizia non soltanto per fare un definitivo quadro attorno al progetto, ma anche per mettere in chiaro tutti quei passaggi per così dire accessori, come ad esempio le tempistiche di rilascio e la sequela di smartphone interessati alla trasmigrazione da Android ad HarmonyOS. Ricordiamo che Mate X2 (nuovo smartphone pieghevole presentato dall’azienda di Shenzhen durante lo scorso febbraio) dovrebbe essere il primo ad essere aggiornato alla neonata piattaforma, sulla falsariga della gamma Mate 40 e P40.
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Poco meno di un mese insomma prima di toccare con mano le strategie di Huawei, sempre più vicina a chiudere il cerchio dopo la travagliata vicenda legata al ban inflitto dall’amministrazione Trump. E chissà che aprile 2021 non sarà ricordato come l’anno della rinascita del gigante di Shenzhen, pronto nuovamente a far la voce grossa sul mercato mobile.