Un sistema operativo, originariamente Hongmeng OS, creato nel 2019, che sta molto a cuore a Huawei. Il gigante cinese sta da tempo su HarmonyOS, per migliorarlo e portarlo finalmente sugli smartphone. Per renderlo compatibile, però, il sistema necessita di alcuni aggiornamenti.
In tal senso Huawei ha rilasciato, a fine marzo, HarmonyOS Beta 3.0, una versione ad hoc per gli sviluppatori. Il nuovo rapporto dell’autorevole blogger Weibo mostra che questo sistema operativo è dotato di una funzione nuova, denominata “Super Terminal”.
Huawei, HarmonyOS si concentrerà principalmente sull’Internet of Things
La release consente agli utenti di connettere automaticamente tutti i telefoni cellulari, batterie, tablet, altoparlanti, computer, fotocamere e altri dispositivi intelligenti nelle vicinanze, che utilizzano HarmonyOS, naturalmente. Con questa connettività rapida e senza interruzioni, HarmonyOS potrebbe essere a breve compatibile con diversi device.
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Secondo segnalazioni rilanciate dal noto blogger Weibo, HarmonyOS si concentrerà principalmente sull’Internet of Things. Una volta che due dispositivi con HarmonyOS sono vicini l’uno all’altro, basta poco o nulla per collegarli insieme. Sullo smartphone si potrà inviare direttamente e facilmente i contenuti a computer, tablet eccetera, eccetera.
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Il leaker ritiene che il Super Terminal sarà di fondamentale importanza anche per la funzione “collaborazione multi-end e circolazione multi-end” in HarmonyOS. Secondo Yu Chengdong, gli smartphone di punta di Huawei inizieranno a funzionare ad HarmonyOS ad aprile. Nello specifico, ci sono alcuni report, ancora più dettagliati, che identificano nel 14 aprile la data precisa.
La domanda a questo punto sorge spontanea, si può immaginare un futuro prossimo nel quale soltanto Huawei produrrà e utilizzerà HarmonyOS? La risposta fra gli addetti ai lavori sembra unanime: no. Questo sistema operativo è inteso come un progetto open source, alla stregua di Android.
Certamente Huawei, in quanto creatore di HarmonyOS, dovrà in primis utilizzarlo per sé, soltanto in un secondo momento lo potrebbe cederlo ad altri OEM. Questo piano sarebbe dovuto all’attacco degli Stati Uniti alle società cinesi, Huawei sì ma anche ZTE, con il conseguente rischio che altri costruttori potrebbero optare – in un futuro prossimo – su software di terze parti, privi di legami con il firmware americano.
I cinesi sanno bene che da un momento all’altro gli Stati Uniti potrebbero aggiungere altre società. E questo pericolo Huawei lo non vuole di certo. Prima però la certezza della funzionalità del Super Terminal.