Huawei vuole sfruttare il proprio impegno sul software per prolungare l’autonomia degli smartphone. Ecco i ragionamenti dell’azienda per mantenere il proprio bacino d’utenza e ammaliare nuovi consumatori.
Mancano ancora diverse settimane all’evento stampa del prossimo 21 ottobre e non abbiamo ancora informazioni sulle strategie di Huawei pensate appositamente per il mercato europeo. Uno dei principali protagonisti potrebbe essere il recente Nova 9 presentato qualche giorno or sono, mentre appare ancora in dubbio la presenza del top di gamma P50.
Il sodalizio cinese sta d’altronde lottando per ritagliarsi uno spazio importante nell’industria degli smartphone dopo aver sfiorato il primo posto poco prima del ban inflitto dall’amministrazione Trump. I divieti statunitensi hanno scompaginato i piani dell’azienda e le pesanti restrizioni imposte hanno influito sulle potenzialità della compagine cinese, che proprio con P50 ha inaugurato una patnership con Qualcomm.
La strada è insomma in salita ma Huawei ha comunque le idee chiare. Il sodalizio di Shenzhen ha affermato a più riprese l’intenzione di non sventolare bandiera bianca e che il business della telefonia mobile continuerà ad esser parte integrante dei piani dell’azienda: nessun retro-pensiero di cessione dei marchi Mate e P, come caldeggiato invece da fonti Reuters rimbalzate in rete in questo 2021, né tantomeno di ritirarsi dal mercato degli smartphone come fatto invece da LG.
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Ma cosa dovremo aspettarci dal nuovo corso Huawei? Secondo gli esperti, la strategia del colosso cinese è di continuare a insistere sul software, elemento fondamentale mettere in difficoltà il duopolio Android e iOS e, corrispondentemente, convincere anche i più scettici a dare una chance ai dispositivi dell’azienda. Attraverso alcuni accorgimenti meramente software, Huawei vorrebbe migliorare le prestazioni e l’esperienza utente, volgendo soprattutto lo sguardo all’autonomia.
Il ragionamento del sodalizio di Shenzhen sembra d’altronde chiarissimo: offrire all’utente prodotti validi – soprattutto in punto di durata della batteria e di prestazioni, con consequenziale appagamento nell’utilizzo giornaliero – potrebbe non soltanto costituire un forte richiamo per i nuovi utenti, ma anche una premessa importante per il mantenimento di quel bacino di consumatori che ancora ad oggi continuano a restare fedeli all’azienda.
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I prossimi miglioramenti di HarmonyOS potrebbero insomma esser soprattutto rivolti sull’autonomia dei dispositivi e chissà che novità importanti non emergano entro fine anno.
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