Virgin Hyperloop in Italia, si intravedono i primi investimenti per il sistema di trasporto supersonico che connetterebbe Roma e Milano in meno di mezz’ora.
Investimenti enormi e tecnologia all’avanguardia. Questo serve per proiettare il mondo dei trasporti in un futuro che sa sempre meno di fantascienza. È la sfida che attende Hyperloop, la costola del gruppo Virgin dedicata al trasporto ad altissima velocità. La multinazionale capitanata da Richard Branson sta lavorando dal 2017 a un progetto partorito in combutta con Elon Musk: viaggiare a 1200 km all’ora dentro capsule a levitazione magnetica. Sebbene ci sia ancora bisogna di tempo, si cominciano a ipotizzare i primi investimenti anche in Italia. Ne ha parlato al Corriere della Sera l’unico socio italiano, anzi europeo, della compagnia con base in California, l’investitore Paolo Barletta.
La tecnologia su cui si basano i treni di Virgin è la maglev, che consentirà ai vagoni di raggiungere una velocità supersonica viaggiando, o meglio fluttuando, all’interno di tubi magnetici sottovuoto ad attrito zero (loop). Proprio l’attrito zero è la vera scommessa di Virgin per raggiungere la soglia di 1223 km all’ora. Nonostante la definizione di “treni”, i veicoli in fase di sviluppo sono più che altro delle file di vagoni distanziati da brevissimi lassi di tempo l’uno dall’altro.
Secondo il ceo di Gruppo Alchimia, Paolo Barletta, l’Italia partirà con tratte brevi intorno al 2030, apparentemente lo stesso traguardo operativo di Hyperloop negli Stati Uniti. Il manager ha spiegato al Corriere della Sera che si comincerà da Milano-Malpensa e Roma-Fiumicino, spostamenti brevi che richiederanno appena due minuti. Ipotizzata anche “una grande metropolitana del nord, tra Torino e Venezia e con fermate intermedie” e una linea Roma-Milano che a pieno regime impiegherà meno di mezz’ora, con costi per il passeggero che si attesteranno tra i 70 e i 140 euro.
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A proposito di costi, la tecnologia esige grandi investimenti per via di un’infrastruttura che accanto alla velocità deve garantire anche la sicurezza. Si parla di 60 milioni di euro a chilometro di tratta, con il loop a propulsione magnetica posizionato sotto terra. Nel nostro paese, assicura Barletta, le competenze non mancano, tanto che sono già state avviate le prime discussioni con Leonardo Company. Per rendere la prospettiva più concreta, Hyperloop aveva già rilasciato un video per dimostrare virtualmente quale sarà la user experience del trasporto.
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I test realizzati finora sono puramente indicativi, e visto lo stato attuale della tecnologia, non potrebbe essere altrimenti: i risultati sono stati molto promettenti in termini di operazioni più che di velocità. Ma era quello che ci si attendeva. Lo scorso 8 novembre una capsula ha raggiunto i 172 km all’ora con a bordo i due manager Sara Luchian e Josh Giegel, viaggiando lungo i 500 metri del Devloop costruito subito fuori Las Vegas. Il miglior tempo fatto registrare senza passeggeri è del 2019, quando Hyperloop toccò i 463 km all’ora, sempre nel track di sviluppo in Nevada. Il futuro dei trasporti sembra insomma iniziato. E naturalmente va velocissimo.
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