I dazi di Trump pesano anche sugli iPhone, arriveranno a costare oltre 3mila euro

Da giorni sentiamo parlare dei dazi imposti da Donald Trump, tornato presidente degli Stati Uniti d’America, ma ancora capito poco come potessero influenzare la nostra quotidianità. Oggi però parliamo di una rivoluzione in fatto di iPhone.

Le ultime informazioni evidenziano come i nuovi modelli Apple possano aumentare di prezzo del 350%.

smartphone e soldi in una mano
I dazi di Trump pesano anche sugli iPhone, arriveranno a costare oltre 3mila euro (Cellulari.it)

L’allarme è stato lanciato da Dan Ives di Wedbush Security che ha voluto lanciare un allarme sul settore elettronico già a partire dai prossimi mesi. Uno studio legato a quanto espresso proprio dalla Casa Bianca in fatto di dazi lo scorso mercoledì. Gli effetti della dogana potrebbero rivelarsi un clamoroso boomerang.

Spiega Ives: “L’idea di riportare gli States ai fasti della produzione degli anni ottanta è un pessimo esperimento scientifico con queste tariffe. A nostro avviso causerà un Armageddon economico e schiaccerà il commercio tecnologico, il tema della rivoluzione dell’intelligenza artificiale e in generale l’industria”.

L’esperto spiega che il danno economico che questi dazi porteranno è davvero difficile da descrivere ora e potrebbe riportare l’America indietro di un decennio lasciando spazio all’avanzamento incontrollato della Cina. A rischio sarebbero anche dei marchi molto noti come appunto la Apple.

Dazi di Trump, l’iPhone diventerà inaccessibile?

Sempre Dan Ives ha fatto degli esempi concreti legati ai dazi imposti da Donald Trump del 50% sulla Cina e del 32% su Taiwan in grado di creare una valvola di intercettazione nel panorama tecnologico americano.

iphone e scatola
Dazi di Trump, l’iPhone diventerà inaccessibile? (Cellulari.it)

Specifica Ives: “Questo processo farebbe aumentare il prezzo di ogni prodotto elettronico del 40%-50% per i consumatori. Gli iPhone realizzati negli Usa costerebbero 3500 dollari rispetto a 1000 in proporzione e il commercio della rivoluzione dell’intelligenza artificiale verrebbe notevolmente rallentato da dazi da grattacapo che devono essere negoziati a livelli realistici”.

Si è pronunciato anche Colas che ha specificato come ci vorranno molti anni affinché le aziende spostino la produzione negli Stati Uniti, ma evidenzia anche come gli americani vadano alle urne ogni due anni per il Congresso e ogni quattro per la presidenza cosa che di fatto potrebbe cambiare ulteriormente le definizioni di questi accordi.

Conclude: “Se la nuova politica commerciale annunciata dovesse causare una recessione e un’inflazione incrementale, gli effetti persistenti di entrambe saranno impressi nella mente degli elettori soprattutto nel 2028. Parole che invitano all’attenzione perché i rischi di trovarsi a dover fare i conti con prezzi triplicati è più che una possibilità e potrebbe indirettamente andare a coinvolgere anche il nostro paese e i consumatori che ne fanno parte. Staremo a vedere se verranno portati avanti questi termini o se avverrà una sterzata auspicata dagli esperti di economia.

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