Una ricerca condotta dall’Istituto Eumetra MR rivela le aspettative e le speranze dei giovani per il futuro: le nuove generazioni immaginano la vita nel 2030
I cambiamenti avvengono nel mondo a velocità sempre maggiore. Come sarà la vita nel 2030? Cosa ci aspetta? Come la vede la Next Generation? La compagnia assicurativa BNP Paribas Cardif ha cercato di capirlo attraverso una ricerca commissionata all’Istituto Eumetra MR. Il progetto “Next Generation 2030” si è rivolto a mille giovani tra i 15 e i 30 anni, chiedendo il loro punto di vista su molte questioni importanti, dall’ambiente al lavoro, dall’educazione scolastica all’economia.
Nonostante il periodo di pandemia e le difficoltà economiche, la visione del futuro dei giovani è piuttosto ottimista, e rivela una grande fiducia nell’innovazione tecnologica che trasformerà la vita quotidiana, e in una società più inclusiva e sostenibile.
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Il 73% degli intervistati è convinto che si vivrà meglio di oggi: lo smartworking che prende piede alternandosi con la presenza sul posto di lavoro (per il 52%), orari di lavoro ridotti (per il 44%), un massimo di 5 ore di lavoro al giorno e una settimana lavorativa di soli 3-4 giorni (per il 23%). Il tutto senza diminuzione dello stipendio. Quindi, sì alla tecnologia, ma che sia al servizio di un’organizzazione della vita più a misura d’uomo.
Il 93% degli intervistati crede che ci saranno cambiamenti anche nella salvaguardia dell’ambiente, il 41% prevede l’avvento di nuove tecniche di riciclo dei prodotti e per il 29% utilizzeremo sempre di più i beni ricondizionati. Nell’immaginazione dei giovani, le città saranno gestite dall’intelligenza artificiale che potrebbe essere d’aiuto nel settore dei rifiuti, così come nella gestione del traffico. Tuttavia, il 31% di loro si aspetta un peggioramento del riscaldamento globale e dell’inquinamento.
Il mondo di domani secondo i giovani si evolverà verso l’economia cashless, per il 51% praticamente senza più contanti; inoltre, molti ritengono che nel 2030 non esisteranno più i social attuali, sostituiti da altri nuovi. Per il 23% ognuno avrà il suo social, impostato a proprio piacimento.
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Secondo il 36% dei partecipanti, la tecnologia conquisterà non solo le nostre case con TV più grandi e srotolabili e purificatori d’aria, il tutto alimentato da energie rinnovabili, ma anche altri settori come la sanità. Non manca l’ottimismo neanche in ambito sociale, dove ci si aspetta il superamento delle discriminazioni di genere (35%); inoltre, che l’aspetto fisico non avrà più molta rilevanza nelle relazioni sociali (32%) e che una donna alla presidenza della Repubblica (26%) non sarà più considerata un’anomalia.
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