Già oggi è possibile creare brani musicali grazie all’Intelligenza Artificiale, un modo per abbassare ulteriormente i costi di produzione e i tempi di sviluppo, ma quale sarà il futuro dei cantanti e dei musicisti?
Che l’Intelligenza Artificiale sia una manna dal cielo per la produttività e i tempi di sviluppo si era già capito da tempo, adesso però anche le sfere professionali che richiedono creatività e inventiva sono state intaccate dalla versatilità di varie IA create appositamente a questi scopi. A dare conferma che il web è sempre più “invaso” da contenuti musicali e artistici prodotti da Intelligenze artificiali è stato Deezer.
Secondo il report fornito dalla società, negli ultimi mesi il numero di contenuti creato con IA immensi nel database è raddoppiato, arrivando a toccare il 18% di tutti i contenuti caricati mensilmente. I dati di Deezer informano che quotidianamente vengono caricati circa 20.000 brani creati con l’IA, il che comincia ad essere un problema.
Allo scopo di continuare a fornire un servizio di alta qualità e di evitare che questi brani finiscano all’interno dell’algoritmo e di conseguenza agli utenti tramite i suggerimenti, è stato creato un sistema di riconoscimento dei brani prodotti da IA che li tiene fuori dalle rotazioni. La facilità di produzione di contenuti di questo tipo, con il tempo potrebbe portare ad una produzione talmente esondante di contenuti da oscurare il lavoro fatto in modo tradizionale.
Non è un caso che le più grandi etichette discografiche del mondo si siano già attivate per proteggere i propri contenuti e i propri interessi. Warner Bros Music Group, Sony Music, Universal Music Group hanno già avviato delle cause legali contro Suno e Udio affinché sia impedito agli sviluppatori di utilizzare i propri brani sotto copyright per addestrare le loro intelligenze artificiali.
L’IA è una minaccia per la creatività umana? Gli artisti ne sono convinti
La diffusione di contenuti prodotti con l’IA ha già allarmato diversi cantanti, preoccupati dal fatto che la marea di prodotti generati con l’IA che stanno arrivando e arriveranno sul mercato possa alla lunga oscurare il lavoro svolto e diminuire gli ascolti dei loro brani fino a farli diventare di nicchia rispetto alle produzioni delle Intelligenze Artificiali.
Divi della musica come Nicky Minaj, Steve Wonder e Billie Eilish hanno già palesato la propria preoccupazione in tal senso, evidenziando come sia necessaria già oggi un’opera di regolamentazione ferrea che permetta di distinguere i contenuti prodotti dagli artisti da quelli prodotti in maniera “artificiale”.
La raccolta firme avviata dalle celebrità ha lo scopo di bloccare questo fenomeno, in modo tale da evitare che l’IA possa “sabotare” i contenuti umani, favorendo la diffusione di contenuti riciclati e senza anima a danno di creazioni artistiche partorite dal genio e dall’ispirazione dei musicisti.
Anche nel cinema la preoccupazione è alle stelle. Già l’anno scorso il sindacato degli attori ha fatto uno sciopero per ottenere dei contratti che assicurino che gli attori e i doppiatori non vengano sostituiti dall’utilizzo di intelligenze artificiali. Insomma ci troviamo in un periodo storico di cambiamento, nel quale è evidente che bisogna proteggere delle categorie affinché non vengano fagocitate dall’innovazione.
Una volta posti dei limiti volti a proteggere il lavoro e la creatività, le IA potranno dimostrarsi estremamente utili per abbassare i costi di produzione e permettere una maggiore facilità di confezionamento dei progetti ma anche la realizzazione di idee che fino ad ora era bloccate proprio dai costi eccessivi di realizzazione.