I dati Acronis confermano la crescita degli attacchi hacker nel 2021 e lanciano l’allarme anche per l’anno che sta per arrivare
La mano degli hacker si allunga pericolosamente sull’attività digitale degli utenti. E le conseguenze a cui quest’ultimi devono far fronte sono di assoluta rilevanza, soprattutto in punto di protezione dei dati personali e delle informazioni bancarie. Che gli attacchi cybercriminali fossero in crescita lo si era intuito dalla quantità di campagne malevoli che andiamo raccontando sulle nostre pagine. Eppure, le ultime rilevazioni dello specialista Acronis accentuano ulteriormente un fenomeno difficile da debellare e che sembra anzi camminare di pari passo con lo sviluppo della digitalizzazione, logica conseguenza del periodo di Covid-19 e della diffusione di alcune attività online come lo smartworking.
Il report promosso dalla fonte costruisce idealmente un ponte tra il presente e il futuro: il cybercrimine è aumentato nel 2021 e lo sarà pure l’anno prossimo. Nessuna speranza di recrudescenza, anche perché – come spiegato da Candid Wuest di Acronis – «le attività malevoli condotte dagli hacker rappresentano un ingranaggio ben oliato». A spingere l’efficacia delle campagne degli hacker è l’utilizzo di fattori tecnologicamente avanzati, come l’intelligenza artificiale e il cloud: due aggiunte che hanno rinvigorito il settore e automatizzato le attività criminose.
L’attività cyberinformatica colpisce indistintamente le persone comuni e le grandi aziende (vedasi ad esempio la vicenda MediaMarkt): secondo i dati di Acronis, soltanto il 20% delle attività di impresa ha affermato non di non essere stata impattata da campagne cybercriminali, numeri in crescita se si considera l’anno precedente (32%). Sempre a detta dei dati, i paesi maggiormente colpiti da attività malevoli sono stati USA, Canada e, con riguardo all’Europa, la Germania.
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Il report della fonte fotografa la situazione, confermando la pericolosità del phishing: il 94% dei malware viene instradato su PC e dispositivi mobili attraverso una semplice e-mail. Un clic fuori posto, indirizzante verso un allegato da scaricare (che contiene di fatto un virus o un trojan) o su una schermata simulata, può costar carissimo alla vittima, sia in termini di dati personali che bancari.
La crescita del cybercrimine è tuttavia confermata da altri due dati: l’incremento di campagne volte ad attaccare i portafogli digitali (l’esempio è offerto nel recente caso su Discord) e l’interesse degli hacker verso i sistemi operativi Linux e macOS.
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Le previsioni di Acronis non sono ottimistiche per il futuro, con il cybercrimine destinato a diventare un fattore anche nel 2022. A giudizio della fonte, ci sarà una crescita degli attacchi ai fornitori dei servizi, con le campagne phishing in intensificazione e la pratica del ransomware pronta a squarciare la sicurezza anche dei sistemi Linux s macOS.
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