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Il Far West tra servizi non richiesti, call center illegali, cambio di tariffe e conversioni

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Un fenomeno dalle proporzioni enormi che coinvolge ogni giorno decine di migliaia di utenti.

Per concludere in bellezza, parliamo ora di finta concorrenza. Quella che prevede che se un operatore decide di fare le tariffe da 28 giorni, ovvero 4 settimane invece del canonico mese solare, tutti gli altri operatori si aggiornino nel giro di pochi giorni.

E cosi, oggi, tutti i principali operatori offrono le nuove tariffe con la formula delle 4 settimane (incassando in molti casi un 10-15% di ricavo extra ovvero al tredicesima) e in molti casi si apprestano alla conversione unilaterale dei vecchi contratti.

Sapete infatti che se prendiamo 52 settimane e suddividiamo per 4, otteniamo 13 mensilità, ovvero una in più rispetto alla tariffazione mensile che ovviamente ne prevede 12.

 
E cosi, su un mio vecchio cellulare con numero Vodafone, acceso per caso visto che rimane spento per mesi e mesi, ricevo il solito sms che cito testualmente:

Dal 31 Agosto il tuo piano tariffario includerà Vodafone Exclusive. Hai il servizio clienti dedicato 193 per parlare direttamente con un operatore e potrai andare al cinema in 2 al prezzo di 1 solo biglietto. Tutto incluso nel tuo piano che cambia e costerà 1.9 euro in più al mese.Per recedere gratuitamente chiama il 42593

Vodafone ha deciso che per mia convenienza, il mio piano tariffario deve cambiare. Ovviamente, non cambia mai a mio vantaggio, in quanto mi viene offerto un servizio che non ho mai richiesto e del quale nemmeno mi interessa usufruire pagando 1,9 euro in più al mese.

Mai una volta che mi viene invece detto che un certo servizio che prima pagavo, diventa gratis. Anzi, ultimamente tutti i servizi stanno diventando a pagamento. Se va avanti cosi, a breve pagheremo anche solo l’intenzione di mandare un sms o fare una chiamata.

Purtroppo, la legge è dalla parte di queste pratiche che io reputo scorrette.

In base infatti all’art. 70, comma 4, del Codice delle Comunicazioni Elettroniche, i clienti potranno esercitare il diritto di recesso gratuito entro 30 giorni dalla data in cui hanno ricevuto comunicazione in fattura o via SMS oppure attraverso l’apposito modulo.

Una possibilità garantita dalla legge che permette agli operatori di provarci di tanto in tanto per incrementare i propri guadagni.



Passiamo ora alla piaga infinita dei servizi a sovraprezzo. Per i quali, oggi, non serve nemmeno farsi fregare il numero di cellulare in qualche sito costruito ad hoc.

Perchè per attivare uno di questi servizi e vedersi addebitati in bolletta cifra astronomiche, oggi basta per errore cliccare un banner navigando da cellulare.

Basta un click, anche per errore, e vi viene attivato un servizio alla modica cifra di 5 euro a sms ricevuto (e per questo si ringrazia la Tre oltre che Tim). Una formula priva di senso ma purtroppo ben collaudata dalla logica “un piccolo numero moltiplicato per uno grande, da sempre un grande risultato”.

Su questo caso me ne sono occupato in passato. Al tempo il mio operatore era Tim. E’ bastato copiare una stringa particolare sul mio computer, avviarla su Chrome e come per magia, il mio Blackberry ha iniziato a ricevere decine di messaggi, ognuno dei quali tariffato alla modica cifra di 2 euro.

Ne ho ricevuti cosi tanti che sono stato costretto a spegnere lo smartphone per dormire e, la mattina successiva, ci sono volute quasi 2 ore per scaricare tutti gli sms. Circa 400 quelli conteggiati.

Call center abusivi, servizi non richiesti e servizi a valore aggiunto. Poteva finire qui?
E invece no, perchè a tutto questo aggiungiamo anche la modifica unilaterale dei contratti telefonici.
A questo disastro, aggiungete poi il brutto vizio di aggiungere servizi non richiesti che, nonostante le sanzioni di Agcom, continuano senza sosta tramite la formula spesso poco chiara del silenzio assenso.

Funziona cosi: io, operatore, ti avviso che da un certo giorno, ti sarà attivato un servizio che tu non hai mai richiesto e qualora non sei interessato, dovrai farmi sapere che non intendi attivarlo.

E cosi, proprio ieri, mi sono accorto per caso che in bolletta mi era stato attivato un nuovo servizio, mai richiesto, ad opera di Vodafone – Teletu (che in teoria è Teletu ma gestita da Vodafone).

Un servizio che era stato annunciato in una precedente bolletta che prevedeva il tacito assenso salvo armarsi di pazienza, chiamare il call center e chiederne la cancellazione.

Della serie, se non guardi la bolletta o ti dimentichi di fare qualcosa per la quale nemmeno hai mostrato un minimo interesse, ti tocca pagare almeno una mensilità (o più di una).

Purtroppo, non avendo il telefono e utilizzando solo la linea adsl e avendo l’addebito automatico in banca, solitamente non guardo nemmeno le bollette visto che l’importo è identico mese dopo mese.

Prendete un selezionatore telefonico, un gruppo di persone solitamente sfruttate al punto giusto e pagate a risultato ottenuto e un sistema voip che consenta di chiamare dalla Romania ma mostrare un numero italiano: ed ecco che il vostro call center abusivo è pronto per stressare la vita a migliaia di utenti italiani e soprattutto farvi guadagnare migliaia di euro ogni giorno.

C’è chi segnala di ricevere anche 5-6 chiamate nel giro di poche ore da diversi call center, a causa del selezionatore telefonico automatico che avvia la chiamata e spesso non registra correttamente l’andamento (della serie, si risparmia anche sul software).

Chiamata dopo chiamata, il database viene arricchito con i dati carpiti di volta in volta e cosi questi call center iniziano a effettuare chiamate sempre più mirate con il rischio, come sta accadendo in questi giorni, di chiamare i clienti di un operatore e sotto la falsa promessa di un rimborso, recuperare gli ultimi fatidici dati per poter poi attivare contratti di ogni genere.

Cosi, proprio questa mattina, ricevo la solita telefonata con prefisso milanese, nel quale mi viene annunciato che Vodafone ha deciso di effettuare un rimborso sul mio conto telefonico per una errata fatturazione, semplicemente fornendo i dati Iban o della carta di credito utilizzata per attivare il contratto.

Peccato solo che il mio operatore sia diverso e soprattutto che utilizzo una ricaricabile.

Un fenomeno dalle proporzioni enormi che coinvolge ogni giorno decine di migliaia di utenti.

Non passa giorno che io stesso non riceva una chiamata da qualche call center, solitamente ubicato nell’Est Europa ma con deviazione di chiamata ad un numero italiano, solitamente con prefisso milanese che propone sconti, promozioni o, peggio ancora, richieda dati per operare truffe e raggiri.

E cosi, ogni mattina la solita telefonata di qualche agenzia che si spaccia a volte per Vodafone altre volte per Tre tra le più blasonate, tra signorine con forte accento moldavo o rumeno che in un italiano spesso quasi incomprensibile tentato di far cambiare operatore, tariffa o, come sta accadendo di recente, richiedano dati come iban o carta di credito per presunti rimborsi.

Il tutto nonostante ogni volta ricordi che non ho mai autorizzato nessun call center a trattare il mio numero telefonico per finalità promozionali.

Il far west totale dei call center stranieri sta invadendo l’Italia e sono sempre di più gli utenti ormai esausti dalle continue telefonate.

Tutto questo con il benestare degli operatori i quali conoscono molto bene il problema ma fanno finta di non sapere nulla.

Peccato che sono i primi a guadagnarci visto che dovrebbero accorgersi che determinati call center, sviluppino un volume di contratti del tutto anomalo e che vengano gestiti spesso contratti senza registrazione o senza la relativa modulistica, obbligatoria.

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