Ci sono alcuni messaggi che hanno più peso rispetto ad altri. Uno in particolare sta facendo il giro del web, non potrete credere a cosa c’è scritto al suo interno. Ecco tutti i dettagli
I messaggi da smartphone sono ormai da anni entrati a far parte in maniera prepotente delle nostre vite. È impossibile pensare ad un solo giorno senza mandarne nemmeno uno. A farla da padrone sono senza dubbio le piattaforme di messaggistica, gratuite e che permettono di contattare praticamente chiunque. Anche solo per inviare una foto o un messaggio vocale.
Ma non vanno dimenticati i tanto cari SMS, che hanno dato il via a questo fenomeno. Con tutti i limiti del caso, come il numero dei caratteri o le offerte per averne più di un certo numero da poter inviare in un determinato periodo di tempo. In queste ore, sta facendo il giro del web un messaggio nello specifico che sta sconvolgendo tutti.
Il messaggio che non ti aspetti, ecco cosa c’era scritto
Sebbene oggi gli SMS possano sembrare essere passati di moda ed appartenere ad altri tempi, è sempre bello fare un tuffo nel passato per scoprire cose interessanti e spesso sbalorditive. Trent’anni fa esatti veniva inviato il primo Short Message Service. Era il 3 dicembre 1992 quando da un telefono all’altro venne inviato un contenuto scritto, in pochi caratteri e leggibile tramite lo schermo del cellulare.
Il primo in assoluto fu inviato da un ingegnere canadese che lavorava per la divisione britannica di Vodafone. Il suo nome era Neil Papworth e si trovava nel bel mezzo di una sperimentazione del servizio, per inviare messaggi testuali sfruttando la tecnologia GSM. Il cellulare utilizzato era invece un Orbitel 901, tra i primi prototipi e che aveva un peso specifico di 2,1 chili.
Tornando all’SMS, Papworth scrisse al suo capo Richard Jarvis un semplice testo, di due sole parole: “Merry Christmas”. “Non avevo idea di quanto gli SMS sarebbero diventati popolari, e che avrebbero aperto la strada alle emoji e alle app di messaggistica usate da milioni di persone” aveva spiegato lo stesso Papworth in un’intervista di qualche anno fa. Se oggi dunque inviare messaggi ad altre persone sembra cosa normale e scontata, tutto questo è il frutto di studi lunghissimi e ricerche da parte di migliaia di persone in tutto il mondo.