Un caso molto grave di violazione della privacy coinvolge le massime autorità politiche del nostro Paese, c’è in ballo qualcosa di veramente grosso.
Si indaga sulle utenze private di personalità di spicco della politica finite nelle disponibilità del mondo intero, potenzialmente. Infatti i numeri di telefono cellulare personali di Giorgia Meloni, Sergio Mattarella ed altri personaggi noti, come il ministro della Difesa, Guido Crosetto, sono stati pubblicati online, in alcuni casi anche da indirizzi email sempre privati. Sono tantissimi i dati sensibili personali che non avrebbero dovuto essere divulgati e che invece qualcuno è riuscito a scoprire ed a divulgare sul web.
La cosa è ovviamente gravissima perché testimonia come ci sia evidentemente una falla di sicurezza enorme. Si è scoperto che esistono dei gruppi di hacker che, per diverse centinaia di euro, sono in grado di mettere le mani su dati sensibili privati. In questo caso però sembra che il tutto sia da ricondurre ad un uso di numeri di telefono di privati cittadini utilizzati per scopi commerciali, per essere raggiunti dai call center a scopo di vendita. Un uso che però sarebbe sfuggito di mano, a quanto pare.
Venduti i numeri di telefono delle massime autorità, come è possibile
Ed ora siamo giunti alla situazione per la quale i numeri di telefono di personalità importanti può essere accessibile dietro apposito pagamento. Le autorità preposte hanno scoperto almeno otto piattaforme sul web in grado di fare questo, in base a quanto comunicato da Il Fatto Quotidiano.
Questi portali su internet sono specializzati proprio nel reperire informazioni di potenziali clienti, per poi cedere questi dati ad aziende interessate. E si parla di database di dimensioni gigantesche. Sempre in base a quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, ci sarebbe un elenco di quasi 25mila-30mila individui che lavorano o sono legati al Ministero della Difesa, all’INPS, in Polizia, nei Carabinieri e nella Guardia di Finanza.
Mediante numeri di telefono cellulari, usando gli strumenti giusti, è anche possibile conoscere la loro esatta posizione. Cosa che può favorire dei pedinamenti e chissà cos’altro.
La situazione è di una gravità estrema
C’è anche un accesso preliminare gratuito che consente di fare un paio di ricerche. Poi bisogna pagare per avere un accesso senza vincoli. Le piattaforme in questione hanno sede all’estero, e tra gli altri negli Stati Uniti, in Israele ed in Russia. Ora sta indagando su questa inquietante vicenda la Polizia Postale, con pure il Garante della Privacy coinvolto.
E non c’è dubbio che esistano delle finalità illecite legate a tutto ciò. Questa situazione riguarda anche dei vertici politici e militari negli USA, con diversi funzionari governativi, tra i quali il capo del Pentagono e vari ministri americani, le cui utenze sono finite online.
Una fonte anonima che ha contattato alcuni organi di stampa nostrani riferisce però che la situazione più compromessa è proprio quella dell’Italia. La vicenda ha visto le autorità del caso attivarsi alla fine di marzo, riscontrando come in effetti sia alquanto facile trovare sul web l’elenco di dati sensibili.