Immuni, adesso cambia tutto: l’app è finalmente pronta a ripartire

Un futuro aggiornamento dell’app Immuni andrà ad adeguare l’app italiana di contact tracing alle altre equivalenti in Europa, migliorando così il meccanismo di tracciamento.

Immuni nuovo aggiornamento
Immuni (AdobeStock)

Le valutazioni pubblicate sullo store Android e iOS hanno finora evidenziato una realtà inequivocabile: l’app Immuni non ha riscosso il successo sperato. Colpa di un meccanismo di funzionamento che si è dimostrato farraginoso, oltre che ben distante rispetto alle principali app di contact tracing disponibili in Europa. Il difetto principale è sostanzialmente riconducibile all’impossibilità dell’utente di poter caricare sul server i dati della positività, operazione quest’ultima riservata ad esclusivo appannaggio dell’ASL. Tale limitazione, ispirata secondo evidenti ragioni di sicurezza – si vuol evitare infatti abusi e la consequenziale diffusione di informazioni false, rispettando al tempo stesso la privacy – ha di fatto costituito un limite dirompente all’operatività del tracciamento, complice anche una gestione non perfetta da parte della Sanità italiana.

Eppure, sullo sfondo sembra esserci una via d’uscita. Ne avevamo parlato qualche giorno addietro, all’indomani dell’insediamento del governo Draghi, rimarcando che tra le pagine dell’ultimo DPCM trovava spazio anche una modifica riguardante l’app Immuni. Una sorta di antipasto delle più sostanziali ed incisive correzioni ufficializzate invece nel corso di queste ultime ore. Come riportato infatti dal sito del Garante della privacy, l’applicazione italiana dedicata al tracciamento dei contagi da coronavirus si adeguerà alle analoghe dislocate in Europa.

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Il nuovo aggiornamento dell’app Immuni

Immuni
L’app Immuni si prepara finalmente ad una svolta (Immuni)

Per effetto delle modifiche, l’utente sarà infatti insignito – tramite un prossimo aggiornamento dell’app Immuni – della possibilità di inserire manualmente alcuni dati che attestano la positività, segnatamente riconducibili nel codice del referto e nelle ultime otto cifre della tessera sanitaria. Nessun inconveniente in ordine ai presunti dati falsi riportati, giacché a far da sbarramento sarà proprio il backend dell’applicazione: quest’ultima controllerà infatti l’esistenza di quel referto positivo e, soprattutto, che quest’ultimo sia abbinato a quella tessera sanitaria, agendo perciò sostanzialmente da vero e proprio lasciapassare in vista del caricamento manuale dei dati.

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Si tratta, a conti fatti, di una modifica auspicata e preziosa, anche perché non pone ripercussioni alcune sotto il fronte della privacy. Non sappiamo ancora le tempistiche circa il rilascio del fatidico aggiornamento, ma la speranza è che possa inverarsi nel più breve tempo possibile.

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