Nel 2015 l'utilizzo del web in modalità multipiattaforma è aumentato del 18 % e l'accesso al web da smartphone e tablet del 36 % ; inoltre si è rilevata una forte concentrazione dell’utilizzo di App come WhatsApp, Goog
In Italia sono stati 37,5 milioni gli utenti connessi al web, con oltre il 45% di essi in modalità multipiattaforma ed una crescita di utenti pari al 18% che hanno utilizzato per accedere al web sia dispositivi mobili che PC. Questi sono i dati che ha rilevato una ricerca Mobilens di comScore effettuata nel mese di gennaio 2016.
Anche la fruizione del web solo da dispositivi mobile come smartphone e tablet ha avuto un incremento del 36% su base annua, che corrisponde a circa 8 milioni di utenti ogni mese.
a questi aumenti corrisponde naturalmente una diminuzione dell’11% in un anno del numero di accessi da PC, che però rimane ancora in testa come lo strumento preferito per accedere alla rete con più di 12 milioni di utenti unici.
Secondo i dati della ricerca Mobilens, inoltre, nel mese di gennaio 2016 ben l’87% degli utenti italiani che hanno navigato sul web da smartphone hanno effettuato l’accesso alla rete da un’app, mentre la navigazione via browser web è avvenuta nell’83% dei casi.
Le app per accedere direttamente ad alcuni servizi sul mobile vengono utilizzate molto, soprattutto le applicazioni di messaggistica istantanea; infatti 3 persone su 5 hanno usufruito di WhatsApp, mentre il 50% si è servito delle app di Google o di quelle di Facebook.
E’ aumentato del 19% rispetto allo stesso periodo del 2015 anche il numero di italiani che hanno utilizzato almeno un’app, raggiungendo circa i 27 milioni di utenti.
Nell’ultimo anno le app che hanno registrato i più alti tassi di crescita sono:
Instagram, con un incremento del 27%, raggiungendo il numero di utenti di Outlook;
Amazon, con un aumento del 37% ha raggiunto la quota di oltre 4 milioni di utenti;
Libero.it, in crescita del 43% ha superato i 3 milioni di utenti.
Il CEO di Sensemakers e rappresentante per l’Italia di comScore, Fabrizio Angelini, ha spiegato che “lo spostamento della navigazione da browser ad app rende cruciale l’implementazione di sistemi di misurazione in grado di riattribuire agli editori il cosiddetto traffico ‘in app browser’”.