C’era una volta un Melafonino talmente indistruttibile da sopravvivere a un volo (programmato) di trentamila metri. Quella favola che si tramanda ormai da otto anni, è ancora d’attualità, soprattutto in relazione agli smartphone di adesso. Soprattutto ripensandoci.
Correva l’anno 2014, era il 28 novembre quando alla UAG (acronimo di Urban Armor Gear), un’azienda californiana specializzata nella vendita di robuste custodie protettive per dispositivi mobili come smartphone, tablet e laptop, venne una brillante idea,
Un team di Urban Armor Gear decise di inviare inviato un nuovissimo iPhone 6 in un’avventura nella stratosfera. Durante il suo viaggio, il Melafonino di Cupertino raggiunse un’altezza di oltre 101.000 piedi, incontrando temperature fino a -79 gradi F e venti forti come 70 MPH. Fu lanciato da lì e il video è ancora presente su YouTube.
Durante la discesa l’iPhone 6 e l’attrezzatura di volo hanno resistito a una rotazione di 150 PRM mentre il paracadute si è dispiegato e l’attrezzatura si è dovuta ambientare, gioco-forza, all’atmosfera per stabilizzarsi. All’atterraggio, l’attrezzatura di volo si è spaccata, andata in frantumi. Tuttavia quell’iPhone rimase illeso e perfettamente funzionante.
L’attrezzatura di volo conteneva due videocamere GoPro, un localizzatore GPS, uno smartphone di riserva con GPS e una localizzazione attiva installata. Il volo è durato oltre 3 ore e ha coperto 12 miglia attraverso il suolo. L’iPhone 6 è stato avvolto nella custodia di Urban Armor Gear composita per iPhone 6, senza alcuna protezione installata per lo schermo.
Durante il volo, l’iPhone era acceso, ma inevitabilmente quando la temperatura cominciò a scendere vertiginosamente, il Melafonino si spense in automatico. Quando sono stati trovati l’iPhone 6 e l’impianto di volo, il Melafonino fu acceso e, fra lo stupore generale, funzionava, con tanto di test post volo.
L’intero evento è stato documentato da due telecamere che hanno seguito l’iPhone per tutta la sua avventura. Come si evince dal video ancora esistente sul canale YouTube di UAG.
Certo, decisivo l’aiutino del pallone aerostatico che ha fatto salire l’iPhone 6 fino a 33.000 metri di altezza, ma soprattutto l’apparato utilizzato per tenere il Melafonino, che ha assorbito la maggior parte dei danni all’impatto, considerando che l’iPhone era sospeso nella sua impugnatura di plastica/metallo. Anche l’apparato sembrava galleggiare quando ha iniziato a perdere quota, il che ha rallentato il potenziale della velocità.
Insomma, l’iPhone 6 era ben protetto nella sua armatura, e così è riuscito a sopravvivere a un’avventura incredibile, di cui ancora oggi se ne parla.
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