Maximo Ibarra, l’amministratore delegato di Wind, ha lanciato un allarme proprio oggi tra le pagine del Corriere della Sera: Infostrada, l’operatore fisso per l’ADSL e la telefonia, sarebbe a rischio chiusura. Il motivo sarebbe legato ad un’e
Maximo Ibarra, l’amministratore delegato di Wind, ha lanciato un allarme proprio oggi tra le pagine delCorriere della Sera: Infostrada, l’operatore fisso per l’ADSL e la telefonia, sarebbe a rischio chiusura. Il motivo sarebbe legato ad un’effettiva assenza di concorrenza nella rete fissa, che ha spinto Ibarra a lanciare un vero e proprio ultimatum.
Per sostenere la sua tesi l’ad di Wind ha citato un documento dell’Antitrust pubblicato da pochissimo e ha dichiarato che “le condotte di Telecom hanno compromesso la capacità competitiva di concorrenti efficienti”.
Come possiamo leggere sul comunicato stampa diramato oggi dalla società, “la cosa più impressionante è che nel mondo della rete Adsl se andiamo a guardare la generazione di cassa da sempre, incluso il 2012, quasi il 100% del cash flow prodotto ogni anno è di Telecom Italia. Il margine Ebitda di Telecom è il 44% e quello degli operatori alternativi è al 15%”.
E ancora: “più di 300 milioni di euro ogni anno vengono versati a Telecom per l’affitto dell’ultimo miglio, il cosiddetto unbundling. “Sappiamo che c’è una sola rete in rame e siamo disposti a pagare un prezzo congruo ma dobbiamo guadagnarci perché nella nostra ragione sociale non c’è l’obiettivo di fare l’incumbent”.
Quello che Ibarra si aspetta, quindi, è che vengano presi dei provvedimenti concreti dalle istituzioni sul costo dell’unbunding: la società ricorda, inoltre, che viene pagato un costo di affitto 9,28 euro al mese proprio a Telecom Italia. Si riuscirà a trovare una soluzione? Lo vedremo nei prossimi mesi.