L’Intelligenza Artificiale è appena nata ma si è già fatta dei nemici, e così nasce un nuovo social, destinato forse a “sconfiggere” Meta.
In questi giorni si sta parlando del fatto che la Big Tech di Zuckerberg stia inviando una nuova nota sua privacy agli utenti europei. Si tratta della richiesta di accettare – o declinare – il permesso di far usare alla IA i dati personale, come addestramento.
Per dati si intendono i post pubblici, immagini, foto, didascalie e ciò che è reso accessibile a tutti secondo le impostazioni del proprio account. C’è tempo solamente fino al 30 giugno per inviare l’opposizione al trattamento dei dati, ma forse molti non sanno nemmeno cosa stia succedendo. Lo sanno benissimo negli Stati Uniti, invece, dove sta avvenendo una particolare “rivolta”.
Arriva il nuovo social che sta già spopolando, sarà la fine di Facebook e Instagram?
Si chiama Cara ed è un’app social per creativi; da quando è stata creata ha raggiunto già centinaia di migliaia di utenti, circa 650 mila, che sono “fuggiti” da Meta a causa delle sue politiche predatorie da parte dell’IA. Cara è arrivata in cima alle classifiche di Play Store nell’arco di una settimana soltanto, e possiamo facilmente immaginare che 650 mila utenti su Cara siano 650 mila utenti in meno su Instagram e Facebook.
Questi due social fino a poco tempo fa erano utilizzati dagli artisti per promuovere le loro opere ma da quando la IA di Meta sfrutta la loro creatività per essere addestrata c’è stato un calo di fiducia. Le persone sono già stanche di qualcosa che sembra intelligente ma non è e che “copia spudoratamente” qualcosa che non ha inventato. I risvolti oltre che etici sono ovviamente anche economici, e probabilmente questa nuova App Social è solamente l’inizio di un rifiuto più generalizzato dell’IA.
Cara è un’app pensata per gli artisti, ed è una sorta di mix tra Instagram e X; nel proprio profilo il soggetto può ospitare un portfolio di lavori, ma anche pubblicare aggiornamenti sul feed come qualsiasi altro sito di microblogging. La creatrice del nuovo social, Jingna Zhang, si è battuta a favore degli artisti, vincendo recentemente un ricorso contro un pittore che aveva copiato una delle sue fotografie, che ha scattato per Harper’s Bazaar Vietnam.
Di recente, altri tre artisti hanno anche fatto causa a Google per aver presumibilmente utilizzato il loro lavoro protetto da copyright per addestrare Imagen, un generatore di immagini AI. È anche querelante in una causa simile contro Stability AI, Midjourney, DeviantArt e Runway AI. Meta, dunque, sta cercando di sfruttare la creatività umana per addestrare l’IA, e non ci sarebbe niente di male se ciò avvenisse col consenso delle persone. Invece è in atto un vero e proprio furto, e stanno cominciando a venir fuori le prime conseguenze.