Secondo un rapporto di Tech Transparency Project, gli account degli adolescenti possono bypassare le politiche interne di Instagram e imbattersi con semplicità in profili dediti alla vendita di sostanze stupefacenti
Alcuni ricercatori hanno scoperto l’esistenza di storture negli algoritmi di ricerca di Instagram. In barba alle rigide politiche interne della stessa azienda, pare che il social network fotografico abbia consigliato, nei confronti di utenti tredicenni, hashtag relativi a sostanze illegali, con inclusi rimandi ad account dediti alla vendita di sostanze stupefacenti e oppiacei.
A lanciare l’allarme sono i ricercatori del Tech Transparency Project, il cui esperimento avrebbe evidenziato alcune criticità nei meccanismi di navigazione su Instagram con specifico riguardo agli account adolescenti. Come si evince dal report, i ricercatori hanno affermato di avere creato più nuovi profili social su Instagram, ognuno dei quali rimandanti ad account minorenni e con età compresa tra i 13 e i 17 anni. In tutti i casi, basterebbero due semplici clic per imbattersi in profili in qualche modo correlati con la vendita di oppiacei e sostanze stupefacenti. In confronto, sono necessari cinque clic per disconnettersi dall’account.
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I ricercatori hanno voluto dare concretezza alla loro indagine, riportando anche un caso esemplificativo: cercando la frase “buyxanax” nella barra di ricerca di Instagram attraverso uno dei profili social appositamente creati, la piattaforma ha iniziato a rimandare a risultati per l’acquisto di Xanax prima ancora che l’utente avesse finito di digitare. Inoltre, quando uno degli account adolescenti ha seguito un profilo che si professava esser uno spacciatore di droga, l’algoritmo di Instagram ha iniziato a consigliare altri account simili che sembravano essere dediti alla vendita di stupefacenti.
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La compagine controllata da Meta non è ovviamente rimasta insensibile rispetto al contenuto della ricerca. Interpellato dalla pubblicazione online Business Insider, un portavoce ha affermato che Instagram si è già attivata per bloccare tutti gli account delineati nel rapporto, tra cui “#mdma” e “#buyfentanyl”, e di avere avviato contestualmente una indagine interna volta a comprendere l’esistenza di ulteriori violazioni rispetto alle politiche aziendali. In quest’ottica, il portavoce ha aggiunto che Instagram ha rimosso 1,8 milioni di contenuti relativi alla vendita di farmaci soltanto nell’ultimo trimestre.
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