Un post sul blog ufficiale di Instagram ha rivelato nuovi dettagli sul funzionamento dell’algoritmo che il social media usa per scegliere quali post mostrare sul feed degli utenti e nella sezione Esplora.
Cinque anni fa, Instagram passava da un feed cronologico, che mostrava i post nell’ordine di pubblicazione, ad un feed algoritmico, le cui dinamiche sono state fortemente criticate anche con accuse di censura – lo scorso 31 maggio, il social network ha annunciato che avrebbe modificato l’algoritmo in seguito alle accuse di censura di post filo-palestinesi. Nonostante ciò, Instagram non sembra interessato a tornare al vecchio modello, ma il CEO di Instagram Adam Mosseri ha rivelato in un post pubblicato oggi sul blog ufficiale della piattaforma alcuni dettagli per rispondere alle domande di molti utenti: con quale criterio Instagram come decide quali post mostrare per primi? Perché alcuni post ricevono più visualizzazioni di altri? Come vengono scelti i post da mostrare nella sezione Esplora?
È difficile fidarsi di ciò che non si conosce. Vogliamo spiegare meglio come funziona Instagram. Ci sono molti malintesi, e riconosciamo di poter fare di più per aiutare le persone a capire cosa facciamo.
Dopo questo incipit, Mosseri prosegue a spiegare che nessun algoritmo decide cosa mostrare in ogni sezione dell’applicazione: ogni parte del software ha il proprio codice che indica come ordinare i contenuti. Tutti gli algoritmi funzionano, in linea di massima, secondo le stesse modalità, ma sono personalizzati a seconda di come gli utenti interagiscono con essi. Ad esempio, quando si tratta del Feed o delle Storie, Instagram dà la priorità ai contenuti postati da amici, familiari e le persone a cui si è più vicini.
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L’appicazione di Instagram “estrae” delle informazioni da ogni post, che viene inserito in un ordine di importanza sulla base di migliaia di questi “segnali”. Nella maggioranza dei casi, il fattore più importante è la popolarità del post, ma l’algoritmo tiene conto di ogni aspetto dell’esperienza utente come le attività recenti e le interazioni con gli altri. Con queste informazioni, è in grado di predire la probabilità che l’utente interagisca con un post, commentando, mettendo “mi piace” e salvandolo piuttosto che passare oltre.
“Quante più probabilità ci sono che tu compia un’azione, e quanto più pesantemente valutiamo tale azione, prima vedrai il post,” spiega Mosseri. Lo stesso processo avviene con i contenuti che appaiono nella sezione Esplora, mentre i Reels funzionano secondo una logica un po’ diversa: lo scopo è quello di mostrare i video che intratterranno maggiormente l’utente, e per questo, la predizione più importante che l’algoritmo prova a compiere è se l’utente guarderà il video fino alla fine o meno.
Per migliorare la propria esperienza su Instagram, Mosseri consiglia tre strategie: scegliere gli Amici più stretti, per dare priorità ai loro contenuti nel feed e nelle Storie; silenziare gli account a cui non si è interessati, e selezionare l’opzione “Non mi interessa“ quando si incontra un contenuto che non riflette le proprie preferenze, in modo da aiutare l’algoritmo a raffinare le proprie funzioni e predire con più accuratezza quali contenuti potrebbero essere più adatti all’utente.
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