La notizia sta facendo il giro del mondo già da un paio di giorni e sta mettendo in allarme milioni di utenti: stiamo parlando di Instagram, il social network mobile per la condivisione delle immagini, acquistato ad aprile da Facebook, che si appresta a cambiare i propri termini di servizio e le regole sulla privacy. Le nuove norme entreranno in vigore verso la metà di gennaio e, a quanto pare, prevede dei punti abbastanza discutibili.
Una volta iscritti al social network, infatti, le informazioni degli utenti potranno essere utilizzate per scopi pubblicitari (fin qui niente di strano, dato che è una pratica diffusa sul Web, da Google a Facebook). Ciò che sta facendo discutere di più, però, sarebbe la possibilità da parte di Instagram di vendere le immagini postate sui vari profili, senza alcun guadagno da parte degli utenti stessi.
Questo rischio, in realtà non chiaramente specificato tra le nuove regole della privacy (per giunta annunciate da Instagram solo in lingua inglese), hanno causato non solo un’ondata di critiche, ma anche di cancellazioni di massa di immagini e profili.
A mio avviso la possibilità che Instagram commercializzasse effettivamente le foto degli utenti è abbastanza remota, principalmente per due motivi:
– il primo per una questione di immagine: un servizio di successo e in crescita come questo non correrebbe il rischio di rovinare tutto per motivazioni del genere. L’utente viene già utilizzato per scopi pubblicitari senza la necessità di dover vendere i suoi contenuti;
– il secondo è una questione pratica: io utente di Instagram potrei pubblicare anche immagini già protette da copyright. Il rischio che la società si trovi a dover gestire cause legali, class actions e denunce, quindi, sarebbe davvero molto alto.
In queste ore, infatti, arriva la prevedibile smentita da parte di Instagram: come il quotidiano La Repubblica scrive questa mattina, è lo stesso Kevin Systrom, cofondatore dell’azienda, ad intervenire sul caso, annunciando che verranno rimossi tutti quei termini che possano lasciare il dubbio su una possibile commercializzazione delle immagini caricate. “Non vogliamo vendere le vostre foto o usarle per la pubblicità”, ha affermato Systrom.
Resta il fatto, però, che Instagram stia cercando un modo per sfruttare il successo planetario del servizio, evitando in qualche modo i classici banner pubblicitari spesso utilizzati nelle applicazioni free. Vedremo, quindi, che cosa si inventerà.
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