Il progresso tecnologico potrebbe migliorare significativamente la vita dei bambini affetti da alcune specifiche condizioni.
Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha rivoluzionato vari settori, portando a scoperte e innovazioni sorprendenti. La sua applicazione nella medicina ha aperto nuove frontiere, migliorando la diagnosi e il trattamento di diverse patologie. Recentemente, ad esempio, è emersa una nuova possibilità di applicazione che potrebbe cambiare radicalmente la comprensione di una malattia complessa e diffusa.
L’Università di Louisville, negli Stati Uniti, ha condotto uno studio che ha svelato un aspetto sorprendente di questa tecnologia avanzata. Questa ricerca rappresenta un passo significativo nel campo della neuropsichiatria, utilizzando algoritmi sofisticati per analizzare dati clinici con una precisione mai vista prima.
Un team di ricercatori dell’Università di Louisville ha sviluppato un sistema basato sull’intelligenza artificiale in grado di diagnosticare l’autismo nei bambini tra i 24 e i 48 mesi con un’accuratezza del 98,5%. Questa tecnologia avanzata analizza le immagini di risonanza magnetica cerebrale di bambini, distinguendo tra quelli con autismo e quelli con sviluppo normale. Il set di dati utilizzato comprendeva le scansioni di 226 bambini, di cui 126 con autismo e 100 con sviluppo tipico.
La condizione nota come spettro autistico, che include anche la sindrome di Asperger e il mutismo selettivo, è caratterizzata da difficoltà significative nell’interazione sociale e nella comunicazione. Attualmente, si stima che più di un bambino su 100 presenti un disturbo dello spettro autistico, secondo l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. In Italia, un bambino su 77 tra i 7 e i 9 anni è affetto da questa condizione, con una prevalenza maggiore nei maschi rispetto alle femmine.
L’Istituto Superiore di Sanità sottolinea che non esiste ancora una teoria unificante che spieghi l’autismo attraverso un semplice modello causa-effetto. Questo rende cruciali gli studi innovativi come quello condotto dall’Università di Louisville. L’utilizzo dell’IA per la diagnosi precoce dell’autismo potrebbe portare a interventi terapeutici più tempestivi ed efficaci.
Mohamed Khudri, a capo del team di ricerca, ha dichiarato che un intervento terapeutico prima dei 3 anni può migliorare significativamente l’indipendenza e il quoziente intellettivo dei bambini affetti da autismo. L’IA si sta dimostrando quindi un alleato particolarmente prezioso, capace di identificare precocemente i segni dell’autismo e di facilitare una diagnosi accurata e tempestiva.
Secondo l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, la diagnosi di autismo avviene spesso intorno ai 6 anni, quando il bambino inizia la scuola e manifesta le prime difficoltà. Una diagnosi precoce, intorno ai 2 anni, permetterebbe interventi più efficaci. Il processo diagnostico coinvolge vari specialisti e comprende test per valutare il linguaggio, il comportamento e le capacità comunicative.
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