Nell’attuale epoca la batteria è indubbiamente il dispositivo più ricercato per ovvi motivi. Recentemente è nata una nuova batteria, decisamente inaspettata: si tratta della prima batteria commestibile al mondo.
Naturalmente nel lontano 1799, quando Alessandro Volta inventò la prima batteria, nessuno avrebbe mai immaginato che un giorno sarebbe nata una batteria commestibile. Occorre ricordare, con un pizzico di orgoglio, che anche questa innovativa batteria è nata in Italia. La famosa pila ha letteralmente aperto un mondo, rivoluzionando la vita quotidiana di miliardi di persone.
Forse per capire fino in fondo l’importanza della batteria, tutti dovrebbero immaginare per qualche minuto di eliminare tale dispositivo da tutti gli smartphone, dalle automobili elettriche, da alcune macchine industriali e da altri apparecchi ospedalieri. Sicuramente, per qualche minuto, molti vedrebbero un mondo spento e senza futuro.
Tuttavia, la batteria ha anche degli aspetti negativi, come ad esempio il suo smaltimento. Per questo motivo molti ricercatori stanno studiando dei nuovi dispositivi che possano non inquinare l’ambiente, proprio come la batteria commestibile. Ecco come si presenta questa nuova batteria commestibile, un’invenzione tutta italiana. Inizialmente non sarà facile immaginarla, poiché tutti sono cresciuti con le classiche batterie dannose per la salute. Una ventina di anni fa non ci avrebbe creduto nessuno.
La prima batteria commestibile al mondo
Si tratta di una batteria commestibile sviluppata presso l’Istituto di Tecnologia di Milano. Questa invenzione può inaugurare una nuove era tecnologica, rivoluzionando ancora una volta la vita quotidiana e lavorativa di tantissime persone. Attualmente è ancora un prototipo, ma le sue caratteristiche iniziali sono la vitamina B2, il carbone attivo e le alghe nori. La ricerca condotta dall’Istituto di Tecnologia di Milano è stata pubblicata sulla rivista Advanced Materials, nella quale si specifica che tale batteria in teoria si potrebbe mangiare, ma i suoi obiettivi sono altri. Il suo reale scopo sarà fornire energia agli strumenti diagnostici nel settore della medicina, oppure per fare funzionare un robot.
Il progetto di questa batteria commestibile è guidato da Mario Caironi dell’Iit. Nel dettaglio i ricercatori italiani hanno utilizzato la vitamina B2, la quercetina che è contenuta nelle mandorle e nei capperi, i quali fungono da catodo. Poi hanno inserito anche il carbone attivo, che ha l’obiettivo di aumentare la conducibilità elettrica. Per quanto riguarda l’elettrolita hanno usato l’acqua, e per il separatore hanno optato per le alghe nori. Durante lo sviluppo hanno inserito gli elettrodi nella cera d’api, dalla quale fuoriescono i due contatti in oro alimentare. La cella creata è da 0,65V, ciò vuol dire che la tensione è bassa e non crea problemi al corpo umano. Tuttavia, è perfetta per generare una corrente da 48 milliampere per dodici minuti.