Un uomo di 32 anni si è reso protagonista di una truffa milionaria ai danni di Apple, scambiando iPhone contraffatti per veri e propri originali attraverso il programma di restituzione della casa americana
Un uomo di 32 anni originario della Cina ma emigrato negli Stati Uniti dal 2013 è stato condannato a 26 mesi di carcere e per aver truffato Apple nella vendita di iPhone contraffatti, cagionando al colosso di Cupertino un danno che sfiora il milione di dollari.
Secondo le ricostruzioni pubblicate da AppleInsider, l’uomo con alle spalle una laurea magistrale in Ingegneria aveva studiato un piano che prevedeva la contraffazione di smartphone Apple e la consegna di quest’ultimi alla stessa azienda americana, sotto forma di dispositivi legittimi spediti dall’utente e dai suoi collaboratori (tra cui la moglie, anch’essa condannata) per presunti guasti coperti da garanzia legale. L’obiettivo era la rivendita dei dispositivi legittimi, conseguendo così profitto.
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L’ingegnoso schema che ha truffato Apple
L’ingegnoso schema approntato dall’autore era il seguente. Gli iPhone contraffatti transitavano da Hong Kong agli Stati Uniti e si caratterizzavano per una falsificazione dell’IMEI e dei numeri di serie, così da farli combaciare perfettamente ai dispositivi Apple originali insieme ad una estetica riprodotta minuziosamente. Tali prodotti venivano poi consegnati ad Apple, lamentando guasti rovinosi e spacciando gli iPhone contraffatti come dei veri e propri originali.
L’obiettivo finale della truffa era farsi consegnare da Apple degli iPhone sostitutivi, così da sostituire i modelli fasulli con i rispettivi originali. A questo punto, gli iPhone legittimi ricevuti dalla stessa Apple nel procedimento di garanzia per malfunzionamenti compivano il percorso inverso, transitando dagli Stati Uniti ad Hong Kong dove venivano poi rivenduti.
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Secondo le ricostruzioni, la truffa durava avanti da circa tre anni e mezzo. Colto dal malfatto, l’autore ha ammesso nel 2019 di aver frodato Apple per una cifra vicina a un milione di dollari ed è stato tratto in custodia. Martedì scorso, un giudice degli Stati Uniti ha condannato l’uomo cinese a 26 mesi di reclusione (di fatto già scontati in custodia) e al pagamento di 987mila dollari, la cifra intascata dallo stesso autore della truffa sin dal 2013.