Apple ha brevettato l’iPhone del futuro, immaginandolo totalmente in vetro: una folle idea che potrebbe tuttavia portare drastici miglioramenti all’esperienza d’uso. Riusciranno Tim Cook e soci a raggiungere l’obiettivo?
Sarà il vetro l’elemento cardine dei futuri iPhone? Sembrerebbe proprio di sì, almeno nell’immaginario di Apple. Una domanda di brevetto pubblicata nelle scorse ore potrebbe aver svelato gran parte delle scelte stilistiche dei prossimi “melafonini”, mostrando uno smartphone – ma anche un Apple Watch e un Mac Pro, segno di una strategia di respiro evidentemente più generale – costruito interamente in vetro.
Via dunque al metallo che contorna la maggior parte degli smartphone in commercio: il futuro – quantomeno degli iPhone e dei dispositivi Apple – potrebbe infatti essere il vetro. Un’idea accarezzata più volte da Jony Ive e rilanciata per l’appunto da un brevetto che mostra alcune scelte già al vaglio dell’azienda americana, in attesa di capire la fattibilità pratica e i possibili risvolti pratici, certamente non facili da realizzare al di là dell’interno e della sperimentazione. L’illustrazione a contorno dell’ incartamento evidenzia innanzitutto la presenza di un display su ambedue le facciate dello smartphone e pulsanti touchscreen sui lati per rimpiazzare i classici selettori del volume e il tasto di accensione. In quest’ultimo caso, emerge tutto sommato una qualche affinità con il Mate 30 Pro di Huawei.
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Apple descrive l’iPhone come un dispositivo caratterizzato da un involucro di vetro a sei lati, ma soltanto quelli frontali e posteriori funzioneranno come vero e proprio display touchscreen; il vetro, infatti, può essere lavorato e rastremato fino ad ottenere un involucro capace di accogliere gli alloggi per alcuni componenti di non trascurabile importanza, come altoparlanti e microfoni. Alla base del brevetto del gigante di Cupertino vi è comunque l’ambizione di migliorare la produttività: sarà possibile, ad esempio, visualizzare i contenuti su più lati del dispositivo, ma anche sfruttare funzioni di drag-and-drop delle applicazioni e dei file anche in posizione verticale e diagonale, ampliando conseguentemente lo spazio di operatività dell’utente.
Sebbene il touch sarà abilitato in tutte e sei le facciate, in alcune posizioni non sarà possibile sfruttare i comandi tattili, così da evitare tocchi accidentali e rendere più semplice la presa. Un proposito senz’altro ambizioso, ma che sottintende un meccanismo (evidentemente anche di tipo software) di rifiuto tattile piuttosto sofisticato e avanzato per evitare che tutto funzioni e non ci siano situazioni di compromesso.
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Proprio il software costituirà un altro punto centrale per la realizzazione dell’iPhone in vetro. Il brevetto mostra infatti la possibilità di adattamento dinamico delle informazioni sullo schermo in base a come l’utente orienterà il dispositivo: sarà possibile quindi ottenere dati aggiuntivi sui bordi esterni ed elementi dell’interfaccia utente spostati sulla superficie.
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