Quando un iPhone viene utilizzato per fare una rapina

Uno smartphone talmente tanto amato per l’iPhone per molti è uno stile di vita, per altri un mezzo per arrivare a un fine malvagio: rubare. Accade negli Stati Uniti, in Florida, a Orlando: un uomo avrebbe usato un iPhone come dispositivo di localizzazione improvvisato, attaccandolo con magneti all’auto di una vittima che intendeva rapinare, usandolo per seguirlo a una festa in un appartamento vicino.

Iphone, uno stile di vita (Adobe Stock)
Iphone, uno stile di vita (Adobe Stock)

 Il sospettato, Derrick Maurice Herlong, e un complice ancora senza nome, hanno realmente rapinato l’uomo e ucciso un’altra persona, come rivelato dalla stessa polizia di Orlando. Storia da film. La vittima della rapina si era fermato a un 7-Eleven, il classico centro commerciale statunitense, per comprare borse grandi firme, Gucci e Louis Vitton.

Un iPhone dotato di magneti ha permesso a dei ladri di seguire la propria vittima

iphone, un uso da criminali (Adobe Stock)
iphone, un uso da criminali (Adobe Stock)

Fu allora che, secondo una catena di eventi descritti in una dichiarazione giurata di arresto, Herlong e il suo complice avrebbero attuato il piano per assicurarsi di non perderlo, attaccando un rudimentale dispositivo di localizzazione – un iPhone dotato di magneti – sul fondo del macchina dell’uomo.

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Seguitolo, la coppia di malviventi ha messo alle strette l’uomo mentre entrava in una festa in un appartamento vicino, rapinandolo sotto la minaccia di una pistola, rubandogli l’auto e sparando a un altro uomo, il 32enne Jacaris Rozier, secondo la ricostruzione della polizia di Orlando.

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La polizia avrebbe poi ritrovato l’auto rubata con una borsa di nylon agganciata tramite dei magneti sotto la scocca. L’iPhone – acquistato dai ladri con un documento rubato ad una cameriera di un ristorante della zona – era stato messo in modalità “non disturbare”, aveva il GPS attivo per la localizzazione, oltre a contenere il numero di telefono del ladro, e la batteria era quasi completamente carica.

Herlong si è dichiarato non colpevole di omicidio, invasione domestica, furto d’auto e furto. Il suo avvocato difensore ha rifiutato di commentare le accuse del Washington Post. Se dovesse essere ritenuto colpevole del reato, alla fine del processo, rischierebbe fino a 25 anni di carcere per omicidio di secondo grado.

Questa non è la prima volta che le capacità di tracciamento dell’iPhone entrano in gioco in un’attività criminale. Di solito, però, funziona in un altro modo. Nel corso degli anni, l’app Find My di Apple è stata utilizzata molte volte per rintracciare i ladri. Stavolta è accaduto l’esatto contrario.

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