Il sistema IT-Alert entra in una prima fase di sperimentazione. È prevista per il 9 aprile la simulazione di un’evacuazione di Vulcano grazie ad appositi messaggi ad-hoc inviati dalla protezione civile alla popolazione
Conoscete il sistema di allarme pubblico IT-Alert? È stato introdotto per la prima volta dall’art. 28 del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32 ed è ancora in fase di sperimentazione, ma si tratta di un programma dall’importanza eminentemente pratica per difendere le comunità da situazioni di assoluto pericolo per le quali l’evacuazione preventiva rappresenta una svolta cruciale per salvare le vite umane.
Ad avvalorare l’importanza di IT-Alert è il suo meccanismo di funzionamento: sfrutta infatti un sistema di messaggi unidirezionale – denominato in gergo “cell broadcast” – per geolocalizzazione gli invii. Al di là dei tecnicismi, ci concentriamo sul risultato finale, entrando quindi nella spiegazione più concreta. Grazie a questa peculiarità, tutti gli smartphone che si trovano quindi in una certa zona riceveranno degli allarmi inviati dalla Protezione Civile, così da istruire la popolazione sulle procedure di evacuazione.
Considerata quindi l’importanza strategica di questo sistema e la necessità di testar sul campo le sue potenzialità, in attesa di una messa in pratica generalizzata, è stata predisposta un’iniziativa – denominata “Vulcano 2022” ed emblematicamente identificata dall’ hashtag #Vulcano2022 all’uopo previsto – che prenderà il via il prossimo 9 aprile e che avrà ad oggetto la sperimentazione di IT-Alert. Per quell’occasione, infatti, l’isola di Vulcano diventerà teatro di un’importante esercitazione che permetterà di testare – seppure in una chiave di esercitazione – tutte le peculiarità distintive del sistema di allarme pubblico di cui abbiamo finora fatto accenno.
La giornata del 9 aprile sarà soltanto il punto finale di un lavoro che troverà sbocco già qualche giorno prima. Per il 7 aprile, infatti, è calendarizzata una prima variazione dei parametri di monitoraggio che porterà l’alleata ad una fase in giallo, identificante cioè una situazione di attenzione e di monitoraggio. Il giorno successivo, invece, si determinerà una simulazione di una profonda crisi idrotermale, che farà scattare l’arancione identificante invece una situazione di preallarme; quindi, si arriverà con la data fatidica del 9 aprile per avviare una simulazione di un’imminente attività eruttiva, tale da abilitare il livello di allerta rosso. Tutti questi passaggi hanno l’obiettivo di sbloccare appunto progressivamente una soglia di allarme rosso, anche se ovviamente si tratterà di una mera simulazione.
Contestualmente, sabato 9 aprile partirà una simulazione di evacuazione. I partecipanti a questa fase seguiranno le indicazioni previste nella pianificazione comunale per raggiungere, tramite percorsi di allontanamento, aree di emergenza e segnaletiche predisposte, una delle due aree di incontro: il porto di Levante o il molo di Gelso. La popolazione verrà successivamente imbarcata sui traghetti convenzionati con la Regione Siciliana e parteciperà a una giornata formativa dove saranno approfonditi i temi esercitativi.
Il sito istituzionale del Dipartimento della Protezione Civile ha spiegato che il messaggio IT-Alert potrebbe raggiungere, a causa di condizioni meteo o indisponibilità temporanea delle celle telefoniche, alcuni smartphone presenti nelle aree costiere della Sicilia e, meno probabilmente, della costa tirrenica della Calabria. Onde evitare inutili allarmismi, il messaggio espliciterà chiaramente che l’informatica afferisce a una fase di esercitazione avviata dalla protezione civile.
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