La classifica McAfee dei Paesi più colpiti dai cyber criminali parla chiaro: l’Italia è vulnerabile ai malware e agli attacchi informatici, un fenomeno che si è intensificato con la pandemia.
Secondo le rilevazioni effettuate negli ultimi 12 mesi dall’azienda per la sicurezza informatica McAfee, l’Italia è al quarto posto al mondo per i virus sui cellulari e computer: sono stati registrati oltre 1 milione e centomila file pericolosi nel nostro Paese, che con questa cifra si posiziona subito sotto al podio. Il primo posto va agli Stati Uniti, con quasi 3 milioni di rilevamenti; al secondo la Spagna con 2.3 milioni, e al terzo il Sud Africa con 1.5 milioni.
Il numero totale dei file malware rilevati globalmente supera 14 milioni: una cifra preoccupante, di cui più del 90% sono i cosiddetti “trojan”- dei software dannosi in grado di installarsi all’insaputa dell’utente nel dispositivo, di cui prende il controllo.
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Report McAfee, la pandemia ha intensificato il cyber crimine anche in Italia
Dal report McAfee si evince che il maggior parte dei file pericolosi si serve proprio della pandemia globale: molte delle minacce sono “mascherate” da messaggi e informazioni sul COVID-19 o sulle misure di prevenzione e le vaccinazioni. I malware si fanno veicolare da messaggi che, ad esempio, nel tentativo di accedere ai dati sensibili dei dispositivi, invitano a scaricare app, aprire dei link oppure visitare alcuni siti riguardanti che appaiono non solo innocui, ma spesso anche ufficiali, camuffando il dominio o e-mail per sembrare sempre più realistici. Ad essere i più colpiti dagli attacchi malware sono i dispositivi mobili, secondo un’altra ricerca dell’azienda Lookout.
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Tra l’ultimo trimestre del 2020 e il primo del 2021 c’è stata una vera e propria impennata in questo settore: un incremento del 49% in pochi mesi. A detta dell’azienda, i cyber criminali sfruttano sempre di più i grandi eventi di attualità per condurre più vittime nella loro trappola: lockdown, vaccini, elezioni politiche, Brexit, hanno costituito un campo fertile per la diffusione di malware, e offerto le condizioni sociali ideali per colpire i più vulnerabili anche in Italia.
Per far fronte a questa problematica crescente, proprio in questi giorni il Senato ha dato il via libero al decreto sulla cybersicurezza, che prevede anche l’istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale.