L’evoluzione dello cyberstalking, o più semplicemente un mezzo per stalkerare una persona, per lo più donne, gruppi o organizzazioni. Basta cambiare una lettera, ed ecco un neologismo, ahinoi, dilagante, un fenomeno in grande crescita. Soprattutto in Italia.
Una donna su dieci ha già subito violenze informatiche all’età di 15 anni, che diventano sette su dieci in Europa, come rivela un report dell’European Institute for Gender Equality, vittime di stalkerware, un software utilizzato per spiare segretamente la vita privata di un’altra persona, tramite un dispositivo smart.
Già nel 2020, nell’anno di lockdown e pandemia da Coronavirus, il noto Kaspersky, l’azienda moscovita specializzata nella produzione di software progettati per la sicurezza informatica aveva lanciato l’allarme, evidenziando più di seimila casi vittima di stalkerware. In Germania, in primis. Con l’Italia (più di 1000), purtroppo in seconda posizione, davanti a Francia e Spagna.
Come combattere gli stalkerware: c’è chi si sta muovendo
Una cyberviolenza innanzitutto da evidenziare, poi da combattere. Come ha deciso di fare il consorzio Destalk con i suoi partner del consorzio: hanno lanciato un corso online che forma dipendenti pubblici e lavoratori, sia nei servizi di supporto alle vittime che nei programmi per i criminali, per combattere efficacemente le forme digitali di violenza. Che sia cyberstalking o stalkeware, cambia poco.
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La comunità della sicurezza informatica, le organizzazioni di ricerca e della società civile, nonché le autorità locali hanno collaborato con le loro competenze per definire i contenuti di questo corso da remoto. Che colma un vuoto di conoscenza, poiché questa forma di violenza è un problema noto in tutto il mondo. Tuttavia, i professionisti e i dipendenti pubblici hanno bisogno di più formazione per migliorare la loro capacità di riconoscere e combattere la violenza informatica e lo stalkerware.
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“Nuove forme di violenza, come la cyberviolenza e lo stalkerware, hanno bisogno di professionisti in grado di capire come affrontare questi problemi ed evitare i rischi proteggendo le vittime”. Parola di Berta Vall, professoressa presso la Facoltà di Psicologia, Educazione e Sport Scienza dalla Fondazione Blancquerna.
“I responsabili delle politiche e altri soggetti interessati sono una parte cruciale della lotta contro la violenza domestica. Questa formazione pratica e incentrata sulla vittima – continua – orientata ai professionisti e alle parti interessate, mira ad approfondire la conoscenza sul tema della cyberviolenza e dello stalkerware, fornendo le giuste risorse per affrontarla“.
Alfonso Ramírez rilancia la bontà del progetto e, soprattutto, della lotta alla stalkeware. “Siamo molto orgogliosi di aver guidato il lavoro sul corso online DeStalk – dice il direttore generale di Kaspersky Iberia – bisogna sviluppare i contenuti di questa importante formazione sulla violenza informatica e sugli stalkerware“.
“Unendo le conoscenze di tutti abbiamo progettato un corso online unico sulla nostra piattaforma, che mira a migliorare le competenze dei professionisti e delle autorità governative che lavorano nel campo della violenza domestica, attraverso un approccio di micro apprendimento e percorsi di formazione automatizzati, che consentirà agli utenti di apprendere al proprio ritmo e acquisire le competenze necessarie per supportare le vittime di violenza informatici”.