Lampante crescita del digitale in Italia: boom di dispositivi smart e di connessioni ai social media. Progresso e nuove abitudini all’origine dei dati sull’uso della tecnologia nel Bel Paese.
L’innovazione e la cosiddetta nuova normalità spingono l’Italia nel bel mezzo dell’era digitale. I lockdown, il tele lavoro, la didattica a distanza, il distanziamento sociale, ma anche l’imponente progresso tecnologico: sono questi gli ingredienti alla base del boom digitale che ha investito tutto il mondo, noi compresi. Cambiando radicalmente lo scenario, secondo un sondaggio che ha coinvolto 1000 intervistati. Vediamo cosa è stato scoperto.
Com’era ovvio aspettarsi, a crescere esponenzialmente sono stati il numero di dispositivi e il tempo passato su Internet. A svelare come si sono evolute le abitudini degli italiani al tempo della pandemia è un’indagine condotta da Toluna, società che si occupa di ricerche di mercato. I risultati parlano chiaro: il 70% degli interpellati ha confessato di passare oltre due ore al giorno sui social network, che sono inevitabilmente diventati un surrogato dell’interazione con gli altri.
L’Italia digitale diventa social-dipendente
Andando più nel dettaglio, appare abbastanza scontata anche la classifica dei diversi social: Facebook è il più popolare tra gli adulti, adolescenti e post adolescenti sfruttano Instagram mentre TikTok resta la piattaforma preferita dai giovanissimi. La tendenza è chiaramente favorita dalla diffusione di dispositivi come smartphone – decisamente il medium che ha conosciuto la crescita più significativa – ma anche pc, laptop e tablet, indispensabili sia allo smart worker sia ai circa 8 milioni di studenti italiani costretti a seguire le lezioni da casa.
Il 46% degli intervistati ha “denunciato” almeno tre dispositivi personali, ma altri quattro sono in condivisione con il resto della famiglia. Come già evidenziato, la parte del leone se la aggiudicano smartphone, che rappresenta il 96% del totale, e computer, che tra laptop e pc toccano il 95%. Le tv digitali si attestano attorno al 57%, mentre sono risultati meno popolari i display intermedi come tablet ed e-readers, o altri gadget come lettori musicali o speaker senza fili.
Intrattenimento e tv on-demand a braccetto
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Palese scatto in avanti anche per le piattaforme di streaming, visto che per mesi l’unica forma di intrattenimento serale è stata – ed è ancora – la tv. La rapida affermazione delle smart tv ha naturalmente prestato il fianco alla scalata dell’on-demand: in media, l’italiano passa 2 ore e 57 minuti di fronte a trasmissioni in streaming. Nella fattispecie, Prime Video (Amazon) comanda nelle preferenze degli italiani con il 54%, seguito da Netflix al 46% e Sky fanalino di coda al 29%. I dati sono ancora più consistenti se si prendono in esame le famiglie con figli più piccoli di 14 anni, visto che Amazon sale 69%, mentre Netflix e Sky avanzano rispettivamente al 58% e 44%.
Si scrive digitale ma si legge smartphone
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Per quanto riguarda infine il rapporto fra i device e i diversi momenti della giornata, l’italiano medio preferisce ascoltare la radio digitale al mattino e guardare la TV dopo cena, mentre lo smartphone è protagonista praticamente tutto il giorno e tutti i giorni, visto che non ce ne separiamo neanche alle ore dei pasti, prima di andare a dormire o durante il week end, quando una buona fetta di lavoratori non avrebbe la necessità di essere connesso.