In questo periodo è in atto una vera e propria rivoluzione social, non solo per la crisi che sta interessando il settore tech ma anche per le tantissime novità lanciate praticamente ogni giorno.
L’ultima, ma non meno importante, riguarda Facebook e Instagram che lo hanno annunciato in via ufficiale, determinando forse la più grande fuga di utenti nella storia. Meta, che racchiude entrambe, ha scelto di prendere una posizione drastica.
Sicuramente un vento di cambiamento, di rinnovamento, anche sulla scia di ciò che è accaduto in Twitter che porta però gli utenti ad una posizione decisamente più complessa.
La fuga di utenti da Facebook
La fuga di utenti da Facebook e in generale da Meta si sta verificando dopo la notizia diffusa in via ufficiale. Nick Clegg, ex viceministro britannico e ora presidente degli affari dell’azienda, ci ha tenuto a specificare quanto sia importante che ognuno venga ascoltato.
La novità infatti è il ripristino degli account di Donald Trump, dopo due anni di blocco dai social network, tornerà su tutti, non solo su Twitter ma anche su Instagram e Facebook. Ma sarà un sorvegliato speciale, almeno così fa sapere Clegg. Se andrà a violare nuovamente le regole, il messaggio sarà rimosso e sarà nuovamente sospeso per un periodo variabile da un mese a due anni, in base alla gravita del fatto accaduto.
Trump è stato sospeso dopo i fatti di gennaio 2021, quando ci fu l’assalto al Campidoglio alimentato dai suoi messaggi che furono ritenuti a gran voce una violazione assoluta delle regole. Meta quindi, come anche gli altri social, fu costretta a prendere un provvedimento, Twitter bloccò l’account e poi anche Facebook e Instagram.
La risposta degli utenti dopo la notizia
Secondo i dati però le perdite di questa azienda, dopo l’esclusione, sarebbero miliardi. In questo clima di apertura verso Trump però c’è chi non l’ha presa bene, secondo molti ripristinare la possibilità di esprimere un clima di violenza non è il massimo per social come Facebook che ogni giorno dicono di lavorare per la pace e la serenità di tutti coloro che devono essere liberi.
Si crea effettivamente una profonda contraddizione e quindi molti si sono mobilitati per lasciare il social network che già non vive un periodo particolarmente felice, dopo le perdite economiche, il clima di tensione generale e anche la profonda crisi che ha portato ad un maxi licenziamento che non si era mai verificato prima nei 18 anni precedenti.