I ricercatori dello Human Computer Integration Lab dell’Università di Chicago hanno sperimentato un particolarissimo dispositivo che permette di riprodurre quelle tipiche sensazioni della realtà anche all’interno dell’esperienza virtuale
Una realtà virtuale un po’ meno virtuale. Può riassumersi così, al di là dell’evidente bisticcio di parole, l’ultimo progetto portato avanti dallo Human Computer Integration Lab dell’Università di Chicago, che ha sperimentato una soluzione per avvicinare il mondo appunto virtuale a quello reale, di cui tutti abbiamo contezza attraverso i gusti e le sensazioni, abbattendone drasticamente le barriere.
L’idea è certamente ingegnosa, avendo infatti lo scopo di elevare l’esperienza virtuale partendo proprio da quella complessa serie di sensazioni che, al di là dei progressi compiuti fattivamente sul campo, distinguono ancora oggi con nettezza la virtualità dalla realtà: ci riferiamo soprattutto al freddo, al caldo e al dolore.
Il fulcro dell’ambizioso progetto ruota attorno ad un particolare dispositivo indossabile in silicone che, facendo leva sulla somministrazione di sostanze chimiche, farà sì che l’utente riesca ad avvertire sul corpo tutte quelle sensazioni appunto reali.
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Le sostanze somministrate e la garanzia di sicurezza
L’accessorio potrebbe avere le somiglianze di un cardiofrequenzimetro o fascia cardo, ma a differenza della ricca sequela di sensori che siamo soliti trovare e utilizzare nei dispositivi affini, accoglierà al suo interno dei particolarissimi serbatoi per incanalare e distribuire sulla pelle dell’utente cinque sostanze chimiche deputate a riprodurre altrettante sensazioni, garantendo tuttavia la massima sicurezza per la salute:
- mentolo, per il freddo
- capsaicina, per il caldo
- lidocaina, per l’intorpidimento della pelle
- sanshool, per il formicolio
- aldeide cinnamica, per il dolore, in questo caso esemplificato da una sensazione simile a quella di una puntura
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Come precisato dai ricercatori, il progetto è conforme ai più elevati standard di sicurezza, non sussistendo pericoli o conseguenze impattanti provocate dalla somministrazione delle sostanze di cui abbiamo fatto accenno. Per funzionare, il dispositivo dovrà restare a contatto con la pelle e andrà ovviamente coordinato con la riproduzione dei contenuti virtuali, cosicché la percezione visiva vada di pari passo con le sensazioni.