Il segreto per un cervello sano è prendersi cura del proprio cuore. Ed è anche la chiave per rimanere in forma con l’età che avanza. Parola di esperto.
Se guardandovi intorno avete l’impressione che ci siano più persone affette da demenza rispetto agli anni passati, non vi sbagliate. In questo momento 6,5 milioni di americani di età pari o superiore a 65 anni convivono con tale patologia, e si prevede che entro il 2050 il numero salirà a 12,7 milioni, secondo l’Alzheimer’s Association. Il motivo è soprattutto uno: lo stato di salute del nostro cuore. Il cervello ha bisogno di carburante per funzionare e si riempie quando il cuore pompa molto ossigeno e sangue contenente glucosio verso l’alto, afferma Constantino Iadecola, direttore del Feil Family Brain and Mind Research Institute alla Weill Cornell Medicine. Ma il cervello non ha riserve di questa risorsa cruciale.
Il cuore e i vasi sanguigni sono come linee di approvvigionamento per una città remota senza silos di grano, dice il dottor Iadecola. “Se i binari non funzionano, la città non mangia e la gente muore di fame”. I fattori dello stile di vita che mantengono il cuore in buona forma sono gli stessi che possono ridurre drasticamente il rischio di problemi di salute del cervello con l’avanzare dell’età. Sebbene non esista una cura per la demenza, “prendere provvedimenti per prevenire le malattie cardiache può avere un grande impatto sui disturbi cognitivi”, spiega Rebecca Gottesman, Ph.D., ricercatrice senior e capo del dipartimento Ictus del National Institute of Neurological Disorders and Stroke.
Quel filo sottile tra cuore e cervello
La nostra forma fisica cardiovascolare può essere il fattore più importante per mantenere la mente acuta ne lungo periodo. Le evidenze scientifiche supportano in modo schiacciante questa intuizione: in uno studio finlandese , le persone con le migliori analisi cardiovascolari nella mezza età hanno ridotto il rischio di sviluppare la demenza in età più avanzata fino al 40% rispetto a coloro che avevano analisi peggiori. In un altro studio, i ricercatori svedesi hanno scoperto che più rapidamente le persone sviluppano fattori di rischio cardiovascolare, maggiore è la probabilità di contrarre l’Alzheimer e la demenza.
Ma questo non è solo un problema delle persone anziane: uno studio sulle abitudini salutari per il cuore, questa volta nei giovani-adulti, ha mostrato che coloro che praticavano più di queste azioni positive riportavano meno cambiamenti nei vasi sanguigni del cervello, un parametro utile a valutare il rischio di demenza. “Quello che fai quando sei giovane è estremamente importante”, afferma il dottor Gottesman, forse anche di più che prendersi cura dei fattori di rischio più avanti nella vita”. Una statistica spaventosa dice però che circa 1 persona su 2 presenta uno o più dei tre grandi fattori di rischio di malattie cardiache: pressione alta, colesterolo alto e abitudine al fumo, secondo i Centers for Disease Control and Prevention.
La demenza può verificarsi quando il cervello non riceve abbastanza sangue a causa di arterie ostruite o danneggiate o perché il cuore è debole. “Ogni minuto in cui il cervello non riceve abbastanza sangue, la funzione cognitiva è compromessa”, afferma il dott. Iadecola. Se la salute cardiovascolare migliora, anche la funzione cognitiva può farlo. “Ma se i livelli ematici si riducono anche solo marginalmente per mesi o anni, alcune aree del cervello sono soggette a danni permanenti”, aggiunge. A seconda della regione interessata, potrebbe essere necessario più tempo per eseguire un calcolo, oppure può risultare impossibile prendere una decisione di fronte a scelte complesse. I problemi vascolari possono anche contribuire alla malattia di Alzheimer e al Parkinson. Il cambiamento dello stile di vita comincia adesso.