Si continua a parlare di Big Tech e si continuerà a farlo per molto, moltissimo tempo. Perché certi appellativi non si conquistano in un giorno e altrettanto non si perdono in così poco tempo. Però (perché c’è sempre un però) quelle che oggi chiamiamo Big Tech quasi per forza di inerzia, potrebbero in realtà non essere così “big” sotto la cortina patinata di eccellenza.
Parliamo naturalmente delle grandi aziende tecnologiche come Meta, Apple, Microsoft e compagnia cantante, che continuano sì a fare rumore grazie alle loro innovazioni ed ai nuovi prodotti che immettono sul mercato. Ma sono poi così innovative queste “novità” delle aziende?
A giudicare dalle quotazioni in Borsa non proprio: i titoli di queste compagnie, di cui abbiamo citato 3 nomi giusto per esempio, ma la questione non riguarda solo loro, non stanno facendo questi grossi exploit. Vuoi perché non ci si aspettano grossi colpi di genio in futuro, vuoi anche perché i colpi di genio dell’immediato passato non sono poi così geniali.
Apple e Meta: la vera innovazione dov’è?
Prendiamo ad esempio Apple: sì ok è appena uscito l‘iPhone 14, ma a sentir parlare i bene informati, altro non è che una specie di “nuova veste” per iPhone 13, eccezion fatta per le versioni Pro e Pro Max che portano sicuramente un miglioramento nel comparto fotografico. E quindi? Ci si può aspettare che questo colosso faccia grandi cose in Borsa?
Teoricamente sì, se ci basiamo sulle “promesse” di futuri Apple Car e Visori AR e quant’altro, ma che ancora non sono nemmeno lontanamente vicini a una realizzazione pratica né tantomeno a una commercializzazione su scala globale.
Meta poi, a dirla tutta, Metaverso a parte non ha portato queste grosse innovazioni nel campo tecnologico. Sì, ok, c’è WhatsApp che sta rilasciando novità e feature aggiuntive come se non ci fosse un domani, ma quanto agli altri social di Zuckerberg e soci e soprattutto altri progetti, manca sia la novità sia la chiarezza. Almeno tornando a parlare di Metaverso, che per i più continua a essere un concetto più astratto dell’impossibile.
Ovviamente questo tipo di analisi non vuole essere distruttiva nei confronti delle aziende citate, o di altre aziende tipo Twitter che sarebbe stata finalmente acquisita da Elon Musk che però finora si è limitato a portare un lavandino nel quartier generale. Si tratta semplicemente della cruda analisi di una serie di azioni che sul mercato hanno lo stesso impatto dei risultati annuali di un colosso come la Coca Cola, che viaggia serena con i suoi prodotti storici e i suoi titoli in valore stabile, che pur essendo considerata una Big del mercato nel suo settore, comunque non fa grossi voli.