Stranezze del mondo tecnologico, un Uovo di Pasqua nel Natale di Apple. Detta così fa ridere, in realtà è un contenuto di natura bizzarra ma simpatica e soprattutto innocua che i progettisti o gli sviluppatori nascondono nel prodotto stesso.
L’Apple Store ha molte fantastiche funzionalità, come la possibilità di visualizzare i prodotti, confrontarli con altri, osservare i prezzi ed effettuare acquisti direttamente dall’applicazione. Tuttavia, c’è una caratteristica che è tornata per le festività natalizie. Le Easter Eggs. Appunto.
Con le festività natalizie alle porte, Apple è tornata con una piacevole sorpresa che non accadeva dal 2017. Una funzione riapparsa nello strumento realizzato da Apple disponibile per iPhone, iPod touch, iPad e Macintosh che permette agli utenti di scaricare e acquistare applicazioni disponibili in iTunes Store, “lascia che nevichi”.
Digitando la frase (in inglese, “let it snow”) nell’area di ricerca dell’applicazione, si vedono piccoli fiocchi di neve apparire sullo schermo, proprio mentre shoppi, per dirla in maniera giovanile, mentre fai acquisti. Al momento, la funzione è disattivata sul portale, accessibile invece tramite la sua app su iPhone, iPod Touch e iPad.
Apple lo rifà di nuovo… la prima volta
Non è la prima volta, probabilmente non sarà l’ultima. Ad esempio, da quando il colosso di Cupertino introdusse l’iPhone con uno scanner LiDAR, tutti gli inviti per i keynote avevano una sorta di uovo di Pasqua AR, per anticipare come tradizione una caratteristica imminente dell’avvento di un prodotto.
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Il termine Easter Egg è di estrazione gaming, venne coniato da Steve Wright di Atari. Si ritiene che il primo caso noto di Easter Egg avvenne in un videogioco Adventure, del 1979, dove apparirono all’improvviso le iniziali dell’autore Warren Robinett. Ma sono in molti a ricordare ma un esempio ancora precedente, dentro una cartuccia per la console Fairchild Channel F dove, inserendo un codice di 48 numeri all’inizio del gioco “Spitfire”, si mostrava – probabilmente – il nome del presunto autore, Michael K. Glass.
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Quest’ultima Easter Egg, però, fu scoperta solo molti anni dopo, analizzando la cartuccia dentro la quale c’era il codice nascosto per attivare la porzione del programma. Senza tale indagine sarebbe stato praticamente impossibile scoprire l’Easter Egg, perché non c’era proprio una traccia visibile.
Questo contenuto si classifica sì come qualcosa di completamente estraneo alle normali funzioni del software, ma non c’è nessun virus, nessuna vulnerabilità, niente trojan, spyware e via dicendo. E’ un Easter Egg, che non c’entra niente con Pasqua, e pò saltar fuori anche a Natale.