Puoi lasciare il lavoro prima dei 67 anni in più modi, addirittura con 3 anni di anticipo: cosa prevede la legge.
Tante persone sognano la pensione, sia chi ha lavorato per tanti anni e ancora non può finalmente riposarsi, sia chi è ancora giovane e pensa al suo futuro e alle difficoltà di poter raggiungere davvero questo traguardo. In Italia, per andare in pensione, infatti, bisogna in linea di massima avere 67 anni.
La buona notizia è che proprio dal 2025 c’è la possibilità della pensione anticipata ovvero di lasciare il lavoro prima dei 67 anni. Ci sono diversi modi per “beneficiare” di questa opportunità e, in alcuni casi, addirittura ci si può ritirare dal lavoro con ben 3 anni di anticipo.
Come funziona la pensione anticipata per lasciare il lavoro prima dei 67 anni
Dal 2025 molte persone potranno andare in pensione prima dei 67 anni, e in diverso modo. Infatti, il sistema pensionistico italiano consente diverse forme di pensione anticipata fra cui quella ordinaria che prevede il ritiro dal lavoro, indipendentemente dall’età anagrafica, purché siano stati maturati un tot di anni di contributi.

Discorso a parte per la pensione di vecchiaia che prevede che il soggetto abbia raggiunto 67 anni di età e abbia versato almeno 20 anni di contributi. Quando invece non c’è il requisito dell’età, per andare in pensione, per gli uomini saranno indispensabili 42 anni e 10 mesi di contributi mentre per le donne 41 anni e 10 mesi. Ma ci sono anche altre misure per poter andare in pensione prima, previste proprio a partire dal 2025.
La prima è “Quota 103” che permette di accedere alla pensione con 62 anni di età e almeno 41 anni di contributi. Questa formula, introdotta temporaneamente nel 2023, potrebbe essere prorogata anche per il 2025. Il calcolo dell’assegno avviene con sistema misto che comporta l’uso di due metodi contemporaneamente, quello retributivo (che si basa sulla media delle retribuzioni percepite negli ultimi anni di lavoro) e quello contributivo (che dipende dai contributi effettivamente versati e dall’età in cui si accede alla pensione).
Un altro modo per andare in pensione in anticipo è l’Ape Sociale che però si rivolge solo a determinate categorie di lavoratori in situazioni di difficoltà. In particolare è prevista per coloro che hanno 63 anni e almeno 30-36 anni di contributi, a seconda della categoria di appartenenza (disoccupati, caregiver, lavoratori con mansioni gravose o invalidi civili al 74%).
L’Isopensione, infine, è una misura rivolta ai dipendenti di aziende con più di 15 lavoratori, che consente di anticipare la pensione fino a 7 anni. Questo purché l’azienda copra i costi dell’assegno previdenziale fino al raggiungimento dell’età pensionabile.
In definitiva, facendo un breve calcolo, molte persone che hanno cominciato a lavorare presto, a 18 anni, potrebbero raggiungere nel 2025 ben 41 anni di contributi e quindi andare in pensione prima del 62esimo anno di età, ciò significa, ben in anticipo rispetto a ciò che è previsto ora dal nostro sistema pensionistico (67 anni). Dunque, chi è prossimo alla pensione può iniziare ad informarsi su quali siano le proprie condizioni contributive e l’importo dell’assegno spettante.