I lavoratori autonomi potranno ottenere un contributo dall’Inps se hanno questi requisiti: come richiederlo.
Si parla sempre di contributi per i lavoratori dipendenti ma finalmente è previsto anche qualcosa per i lavoratori autonomi, per le Partite Iva, per sostenere anche questa categoria nell’affrontare le difficoltà della vita, soprattutto una vita lavorativa che per loro è ancora più incerta rispetto a quella dei lavoratori dipendenti.
Così, questi lavoratori autonomi potranno fare richiesta di un nuovo contributo dell’Inps se soddisfano determinati requisiti. Inoltre, sarà necessario rispettare le modalità per farne richiesta correttamente.
Il contributo dell’Inps per i lavoratori autonomi: requisiti e come richiederlo
L’INPS eroga un sostegno economico a chi perde involontariamente il lavoro, fornendo strumenti come ISCRO, Naspi e Dis-Coll per attenuare l’impatto della mancanza di reddito e supportare il disoccupato nella ricerca di un nuovo lavoro.

Per il 2025, infatti, è previsto un contributo per le Partite IVA: finalmente una buona notizia per questa categoria di lavoratori. Infatti a loro viene riconosciuta l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (ISCRO) ovvero una misura di sostegno al reddito connessa all’esercizio di arti e di professioni, iscritti alla Gestione Separata, che hanno subito una contrazione dei propri guadagni.
Viene erogata per 6 mesi e l’importo mensile dipende dal reddito. L’indennità, è stato chiarito, non potrà essere di importo inferiore a 252,00 euro e non potrà superare l’importo di 806,40 euro. Per richiedere l’ISCRO occorre che i liberi professionisti con Partite IVA soddisfino tali requisiti:
- essere iscritti alla Gestione separata
- non essere titolari di pensione diretta o di altre forme di previdenza obbligatorie
- non essere beneficiari di Assegno di inclusione
- avere un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente a quello di presentazione della domanda, che sia inferiore almeno del 70% al reddito medio prodotto nei tre anni precedenti
- avere dichiarato, nel 2024, un reddito non superiore a 12.648,00 euro
- essere titolari di partita IVA attiva da almeno 3 anni, alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla gestione previdenziale in corso. Ricordiamo che la durata di attivazione della Partita Iva era di almeno 4 anni per il 2024
- essere in regola con i contributi previdenziali obbligatori.
Altre prestazioni erogate dall’INPS: la Naspi e la Dis-Coll
Oltre all’ISCRO, ci sono altre prestazioni erogate dall’INPS per supportare il disoccupato durante la mancanza di percezione del reddito e nella ricerca di una nuova occupazione. La prima è la Naspi, che è diretta ai dipendenti con rapporto di lavoro subordinato che hanno perso il lavoro senza volerlo. L’indennità di disoccupazione NASpI è pari a 1.436,61 euro per il 2025. L’importo massimo mensile di questa indennità non potrà superare 1.562,82 euro.
La seconda è la Dis-Coll, che è un sostegno per collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, assegnisti di ricerca e dottorandi di ricerca con borsa di studio, privi di occupazione e iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata. La prestazione è estesa anche ai collaboratori delle Pubbliche Amministrazioni.
I requisiti per ottenere questo sostegno sono che i lavoratori debbano essere:
- sprovvisti di Partita Iva al momento della presentazione della domanda. Dunque, in caso di eventuale invio della richiesta, bisogna prima procedere alla chiusura dell’attività
- in possesso dei seguenti requisiti ovvero stato di disoccupazione involontaria e almeno un mese di contribuzione nel periodo che va dal 1° gennaio dell’anno civile precedente l’evento di cessazione dal lavoro all’evento stesso.
L’indennità di disoccupazione Dis-Coll è pari a 1.436,61 euro per il 2025, e l’importo massimo mensile dell’indennità non potrà superare 1.562,82 euro. La durata massima della prestazione è di 12 mesi.