Negli Stati Uniti una delle nuove frontiere per la robotica a quanto pare è l’esercito. Un team di ricercatori che lavora proprio l’esercito sta infatti lavorando all’integrazione di IA e robotica a scopi bellici.
Pare proprio che ogni volta che ci troviamo a parlare di intelligenza artificiale sia, almeno per ora, legato a qualcosa che o nei fatti non ci migliora la vita così tanto come qualcuno vorrebbe farci credere, o mette a repentaglio la tenuta del tessuto sociale stesso di cui facciamo parte perché porta via posti di lavoro o, questa è una novità ma dovevamo aspettarcelo, si parla di intelligenza artificiale unita alla robotica per superare qualunque frontiera anche in campo bellico.
Esistono già alcuni strumenti automatizzati che vengono utilizzati negli scenari di guerra, ma stavolta non stiamo parlando di droni pilotati da qualcuno che si trova a centinaia di chilometri di distanza ma di oggetti cui sono state date alcune istruzioni specifiche e che, come nei film di fantascienza, non si fermano fino a compito ultimato. Come sarà allora la guerra di domani?
Gli Stati Uniti con intelligenza artificiale e robot si preparano alle guerre del futuro
Niente come l’intelligenza artificiale è uno di quegli argomenti che probabilmente continueranno a tenere banco ancora per un bel po’. Del resto è l’ultima novità su cui società molto famose stanno investendo tantissimo denaro, denaro che devono recuperare in ogni modo possibile, per prima cosa convincendoci che non siamo più neanche in grado di fare una ricerca su internet e che dobbiamo chiedere a qualcuno di farla per noi.

Poi questo qualcuno non solo non deve mostrarci più i risultati di ricerca originali ma deve anche farci un riassuntino in modo che abbiamo tutte le informazioni che forse sono quelle che cercavamo. Con l’intelligenza artificiale, poi, non si può più sbagliare perché tanto tutti la usano anche in quei contesti in cui si dovrebbe imparare a fare le cose e non semplicemente imparare a pensare di essere furbi.
Ora, e questo è quello che emerge dalla presentazione fatta dal Army Combat Capabilities Development Command Army Research Laboratory qualche giorno fa, si sta pensando anche al modo per inserire robot dotati di intelligenza artificiale in veri scenari di guerra.
Il che potrebbe essere visto superficialmente come un modo per salvare vite. Ma dato che si tratta di qualcosa che non è universalmente disponibile, se dovesse scoppiare una guerra ci troveremmo con alcuni eserciti composti solo da ferraglia e altri composti ancora da esseri umani, che quindi non avrebbero probabilmente nessuno scampo.
La nuova frontiera, che poi alla fine basta guardare la fantascienza per capire che saremmo finiti così, che è quella della guerra è una frontiera che non andrebbe neanche avvistata né tantomeno attraversata. Ma pare proprio che alcuni paesi abbiano intenzione invece di portare l’orrore potenziale oltre l’immaginabile. Perché di certo nessun robot soldato con intelligenza artificiale proverebbe magari empatia o pietà per il nemico che ha di fronte.