La nuova frontiera delle truffe telefoniche, vede l’intelligenza artificiale come un grande pericolo. Come ci si può proteggere dalle nuove tecnologie?
Da che l’uomo ne abbia memoria, sono sempre esistite persone che, nei modi più disparati, hanno tentato di utilizzare metodi e sotterfugi, per riuscire a ottenere un ingiusto arricchimento, truffando, in maniera più o meno elaborata, mal capitati che sono finiti con l’essere raggirati da disegni criminosi di varia natura.
Come dice il detto, “fatta la legge, trovata l’inganno” Un proverbio che tanti truffatori hanno assimilato e rielaborato, in un più coerente “fatta la tecnologia, trovata la truffa”. A ogni significativa evoluzione tecnologica, corrisponde l’avvento di nuovi metodi per tentare di raggirare più persone possibile. Ovviamente, anche uno strumento potente e sfaccettato come l’IA, è finito al centro di alcuni casi significativi.
Ci si può proteggere dalle truffe fatte con l’IA?
Un incubo che in tantissimi si saranno trovati a vivere almeno una volta, è quello delle truffe telefoniche e telematiche. Con metodi più o meno scaltri, tramite queste truffe, i delinquenti tentano di carpire quante più informazioni possibili, sfruttando l’ingenuità di alcuni utenti telefonici che finiscono col ritrovarsi il conto in banca svuotato o, alla meglio, dati personali dispersi fra i più oscuri meandri del web.

Ultimamente, le varie intelligenze artificiali, tecnologie con una potenza impressionante, sono state messe al servizio del male da truffatori che hanno tentato di sfruttarle al meglio, col fine di ottenere risultati migliori nella loro… attività. Da queste premesse, arrivano le dichiarazioni rilasciata da Laura Grandi, presidente di Federconsumatori Toscana.
Grandi ha spiegato:”il consiglio che diamo sempre è quello di non dire mai ‘sì’ durante la conversazione e di avere il coraggio di essere scortesi. Quando dall’altra parte sentite che c’è l’operatore di un call center che vi propone offerte, promozioni o altro: riagganciate subito“. Il motivo dietro a questa accortezza, sempre secondo Grandi, sarebbe legato al fatto che “Con l’AI riescono ad alterare tono e timbro della voce per far pronunciare alla vittima frasi o parole che in realtà non ha mai detto ma rendendo, di fatto, il contratto valido“.
Truffe che arrivano spesso da finti call center che si spacciano per operatori telefonici con proposte allettanti o magari come la vostra banca o i Carabinieri. Il consiglio è sempre quello di essere più distaccati possibile, durante queste chiamate anomale. Nel caso si decida comunque di dare conferma della propria identità, meglio scegliere formule più neutrali, che meno si prestano a situazioni differenti, come un semplice “sono io”, quando si viene interrogati sulle proprie generalità.