Un misterioso device guadagna su AnTuTu la palma di smartphone Android più potente al mondo. Ecco quello che sappiamo
La lotta al vertice degli smartphone Android potrebbe presto conoscere un suo nuovo esponente. E non si tratta di un volto noto, quantomeno nell’immaginario del consumatore medio, ma di un produttore che ha mosso da qualche tempo i suoi primi passi anche in Italia, portando sul nostro territorio tutta l’esperienza (e la grande firma di Zeiss, storico brand impegnato nel settore fotografico) maturata in Cina.
Vivo, marchio inglobato nella galassia della holding BBK Electronics (il gruppo che controlla i brand Oppo, OnePlus, Realme e la meno conosciuta iQOO), starebbe infatti lavorando su uno smartphone potentissimo, a tal punto da non sfigurare neppure dinanzi allo strapotere di aziende conosciute a livello globale. Mai come in questa occasione valgono però i numeri, limpida testimonianza dei progetti portati avanti dal sodalizio cinese e, volendo guardare un po’ più in generale, degli stessi sviluppi attesi per l’anno prossimo dal segmento dei dispositivi mobili.
Come mostrato di recente su AnTuTu, la popolare piattaforma benchmark, il nuovo dispositivo griffato Vivo avrebbe superato per la prima volta un milione di punti. Si tratta di uno score impressionante, che rende il device in questione come lo smartphone Android più potente al mondo. Dietro a un simile successo non ci sarebbe la firma del “solito” Snapdragon, ma del suo diretto rivale, che pian piano è stato capace di rosicchiare fette importanti d’utenza, a tal punto da trovare anche il placet di brand storicamente affiliati a Qualcomm, come è il caso di OnePlus: il riferimento va ovviamente a MediaTek e, in particolare, al suo Dimensity 2000.
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MediaTek spinge lo smartphone Android più potente di AnTuTu
La notizia ha insomma una duplice valenza, perché se da un lato permette al misterioso device di Vivo di appender sul petto la medaglia di smartphone Android più potente al mondo, dall’altro lato conferma la bontà del nuovo SoC sviluppato dalle fonderie del gigante taiwanese, che potrebbe a questo punto trovare impiego in molte altre aziende che gravitano attorno al gruppo BBK Electronics (pensiamo soprattutto al OnePlus Nord 3 e a qualche smartphone Realme), come pure ai marchi cinesi del calibro di Xiaomi.
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Come si evince dai riferimenti riportati in rete, il MediaTek Dimensity 2000 sarebbe costruito da un processo produttivo a 4 nanometri realizzato da TSMC e poggerebbe su una configurazione abbastanza particolare per bilanciare prestazioni e risparmio energetico: un core Cortex-X2 a 3.0GHz, tre core Cortex-A710 e quattro core Cortex-A510.