L’Unione Europea minaccia Apple, ed il rischio ban è molto alto. La domanda di tutti è: dovremo dire addio agli iPhone?
Non è la prima volta, probabilmente non sarà nemmeno l’ultima. Tra Unione Europea ed Apple non si riesce proprio ad andare d’amore e d’accordo. Sono anni che da Bruxelles lanciano alert nei confronti del colosso di Cupertino. Le parti non si piacciono proprio. L’Unione Europea è convinta che la strada che devono prendere tutti gli High tech deve essere una sola.
Apple anche è convinta. Convinta che la sua strada è nel rispetto delle norme. Inevitabile lo scontro. Uno scontro iniziato un anno fa, quando a Bruxelles hanno approvato una legislazione che impone a chiunque una ricarica cablata, in soldoni ogni dispositivo deve essere dotato di una porta unica.
Gli androidiani possono dormire sonni tranquilli, sono già tutti dotati di una porta USB-C e, di conseguenza potranno continuare a vendere smartphone e simili, dentro i confini dell’Unione Europea. Apple no, e qui si apre il motivo del contendere. L’Unione Europea è stata irremovibile: o si fa così, o si può così. Ci sarebbe una terza strada, da attuare dopo il 28 dicembre 2024: si chiama ban.
Apple, cosa accade?
A febbraio si diceva che Apple stesse pianificando di limitare le velocità di ricarica e altre funzionalità dei cavi USB-C che non sono certificati nell’ambito del suo programma “Made for iPhone“. Come la porta Lightning sugli iPhone esistenti, un piccolo chip all’interno della porta USB-C sui modelli iPhone 15 confermerebbe l’autenticità del cavo USB-C collegato. La conferma arriva anche da un’anticipazione, perché spesso tali sono, del noto analista Apple, Ming-Chi Kuo. “Credo che Apple ottimizzerà le prestazioni di ricarica rapida dei carica-batterie certificati MFi per iPhone 15”.
Nulla di nuovo, l’iPhone 15 dovrebbe portare questa grande novità, per certi verso storica perché cancellerebbe una delle unicità del colosso di Cupertino. Che, dal canto suo, però, Apple potrebbe limitare l’USB-C su iPhone 15, per offrire velocità di trasferimento dati più elevate sui modelli Pro venduti in Europa. Quella che per il momento è una voce, è arrivata sul tavolo del commissario europeo Thierry Breton, che ha risposto con una lettera a quanto pare. Un altro alert, in realtà.
Breton ha avvisato Apple che la limitazione della funzionalità dei cavi USB-C non sarebbe consentita, impedirebbe la vendita di iPhone nell’UE quando la legge entrerà in vigore, almeno stando alle indiscrezioni del quotidiano tedesco Die Zeit. Dato che ha tempo fino alla fine del 2024, Apple potrebbe ancora andare avanti con l’inclusione di un chip di autenticazione nella porta USB-C sui modelli di iPhone 15 entro la fine dell’anno. E con i modelli di iPhone 16 che dovrebbero essere lanciati a settembre 2024, anche quei dispositivi sarebbero sul mercato prima che la legge entri in vigore.